Don Gallo su Don Gelmini e Legge Fini-Giovanardi sulle droghe

R@: Don Gallo, alla luce della sua esperienza di “prete di strada”, come ama definirsi lei, e dei trentacinque anni di attività della Comunità di recupero da lei fondata, quali sono gli aspetti della legge Fini- Giovanardi che non le piacciono?


DG: Per rispondere a questa domanda bisogna andare indietro di qualche anno. Nel 2003 avevamo già contestato la proposta di legge Fini-Mantovano, poi messa in un cassetto e sparita. A tre anni di distanza, dopo una Conferenza nazionale sulle droghe (svoltasi a dicembre a Palermo) che ha visto con una bassissima partecipazione da parte delle comunità e degli operatori ed a pochi mesi dalle elezioni, viene fuori una legge strumentalizzata. Hanno partorito una legge che è un insulto alla scienza, alla giurisprudenza e alla pedagogia. Non si è tenuto conto delle tre precedenti Conferenze nazionali e dei percorsi che si erano intrapresi. E’ una legge anticostituzionale: è stato ignorato il referendum del ’93 nel quale erano state abolite le pene detentive per i consumatori di droga. Si è deciso di partire dal prodotto, demonizzandolo e scatenando una persecuzione, vedi l’arresto dei due ragazzi a Catanzaro, che mette tutto nelle mani delle Prefetture, Questure, della Magistratura, della galera o in quelle di comunità aderenti all’impianto di una nuova legge repressiva.

R@: Eppure in questo contesto uno felice c’è: Don Gelmini. Come mai?


DG:
Don Gelmini è un personaggio che da sempre rifiuta verifiche e confronti, mi ricordo che nel 2003 io ed il Prof. Rosandin eravamo ospiti ad una trasmissione televisiva con Don Gelmini e lui, in collegamento dallo studio di un’altra città, se n’è andato prima ancora che noi intervenissimo.. Ho visto in televisione, che cerco di guardare pochissimo, che esultava dicendo che finalmente avevamo una legge sulla droga. Ma che legge è questa?

R@: Forse è contento perché una parte della retta di chi sceglierebbe le comunità come alternativa al carcere verrebbe pagata direttamente dallo Stato?


DG: Ma quali sono queste comunità? E quali sono i criteri? Non è stato ancora stabilito nulla. Noi continueremo con i nostri protocolli di cura differenziati, cercando di andare di pari passo con il servizio pubblico e perseguendo la nostra etica di responsabilità. A Genova ci sono 5 SerT e visto il personale di cui dispongono fanno anche tanto, noi della Comunità di San Benedetto teniamo ancora aperto un centro diurno e un’unità di strada, ma il problema per entrambi è sempre quello dei fondi.

R@: L’ex Ministro delle Telecomunicazioni Gasparri ha spiegato che i tre obiettivi principali della riforma sono: nuove sanzioni penali ed amministrative, con la definizione di precise quantità di principio attivo delle sostanze stupefacenti che possano distinguere l’uso personale da una attività di spaccio; il maggiore accesso alle misure alternative al carcere; la parità tra strutture pubbliche e strutture del privato sociale. Cosa ne pensa?


DG: Gasparri me lo ricordo alla Conferenza nazionale sulle droghe del 2000, eravamo a Genova all’Expo, Umberto Veronese diceva che il proibizionismo non paga e Gasparri, seduto accanto a me, schiumava dalla rabbia.

R@: Quali sono le prospettive e le iniziative future?


DG: Fuoriluogo, insieme al forum sulle droghe, ha organizzato a giugno un convegno a Firenze. Il motto è “Educare, non punire” per ribadire che la guerra all’offerta è fallita, che dopo trent’anni il mercato della droga, di cui nessuno parla, è ancora attivo, fa sempre profitti e non risente né della crisi economica, né dell’inflazione. La vera guerra va fatta all’intolleranza di cui questa legge si fa promotrice e alla domanda del prodotto, bisogna cercare di capire perché una persona si droga. Questa legge demonizza ogni sostanza ma ogni demonizzazione porta con se due conseguenze: la sua mitizzazione e la persecuzione.

 

Alessio Fratticcioli

About Alessio Fratticcioli

Alessio è il fondatore e amministratore di Asiablog.it (anche su Facebook e Twitter). Per saperne di più su questo buffo personaggio, la sua lunga e noiosa biografia si trova qui.
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