Ratzinger, Wojtyla, i preservativi, 22 milioni di infettati dal virus dell’HIV nell’Africa sub-sahariana e altre sciocchezze

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Secondo le Nazioni Unite, nell’Africa sub-sahariana le persone infettate dal virus dell’HIV sarebbero circa 22 milioni, cifra pari ai due terzi del totale mondiale. Ogni giorno l’HIV uccide oltre cinquemila persone. 14 milioni di bambini sono orfani a causa dell’Aids e 700 mila bambini nascono infetti ogni anno. Nel solo Camerun, su 18 milioni di persone ben 5 sarebbero (già) contagiate.

Tenendo a mente la realtà sopra descritta, leggete ora la seguente frase:

«L’HIV-AIDS è una tragedia che non può essere vinta attraverso la distribuzione gratuita di condom, che possono anche aumentare il problema.»

Attenzione: questa frase non è stata pronunciata da uno scolaretto un pò svogliato, ma dal Signor Joseph Ratzinger, che di mestiere fa il capo dello staterello teocratico del Vaticano.

Ma andiamo a analizzare la frase.

La prima affermazione è chiaramente condivisibile. La distribuzione gratuita di preservativi, da sola, non può fermare il contagio. Gli esperti ritengono che vadano portate avanti anche campagne informative per favorire pratiche sessuali piu’ sicure e via dicendo.

Ma la seconda frase è talmente sbagliata da diventare criminale: scientificamente, non c’è alcuna evidenza che dimostri che l’utilizzo del preservativo possa aggravare la diffusione dell’epidemia. Al contrario, è ritenuta verità scientifica la cosa opposta: i condom, nonostante non siano la panacea di tutti i mali, in molte circostanze sono estremamente utili. In particolare, i condom sono utilissimi a prevenire il contagio nei rapporti sessuali tra una persona infetta e una sana.

Sostenere l’opposto, come fatto dal Sig. Ratzinger, è fare falsa informazione su un tema che riguarda la vita e la morte di milioni di disgraziati al mondo.

Con quella esternazione, il papa si è reso responsabile di un atto criminale, in quanto potenzialmente letale per milioni di persone, gente che vive in luoghi dove l’opinione di uno sciamano o di un papa qualunque può essere ritenuta piu’ autorevole e attendibile di quella di uno scienziato o della autorità sanitarie. Persone quindi che, se disgraziatamente dovessero credere al Sig. Ratzinger, potrebbero rinunciare all’utilizzo del preservativo, mettendo a repentaglio la loro salute e quella di altre persone.

Le parole del papa sono sconvolgenti, ma in realtà il papa si è limitato a predicare la solita manfrina cattolica: niente preservativi ma castità, astinenza, repressione delle pulsioni sessuali e fedeltà coniugale.

Questa posizione bigotta e reazionaria non è nuova: fu cavallo di battaglia anche del papa precedente, il Sig. Karol Wojtyla.

Se Ratzinger, Wojtyla e chiunque al mondo hanno tutto il diritto di chiedere alle persone di praticare la castità, giova ripetere che diffondere false notizie per screditare l’utilità scientificamente dimostrabile del preservativo è criminale – in quanto screditando i preservativi si favorisce la diffusione di un virus mortifero che oltretutto colpisce in maggioranza la parte della popolazione mondiale già piu’ sfortunata.

Queste parole sono talmente criminali da essere già valse a papa Wojtyla un esplicito titolo del The Guardian: “Papa Wojtyla ha le mani sporche di sangue”. (The Guardian: ”The pope has blood in his hands”)

Dunque il tedesco Ratzinger non fa altro che portare avanti le politiche sballate e criminali del suo predecessore polacco, quel Wojtyla tanto inascoltato (per fortuna) quanto osannato, idolatrato e divinizzato grazie ad una abilissima e pluridecennale superesposizione mediatica, che ha contribuito grandemente a creare una vera e propria mitologia, soprattutto tra le fasce della popolazione italiana, polacca, sudamericana e africana piu’ esposte alla propaganda televisiva.

Alla criminale dichiarazione contro i preservativi, il papa tedesco ha aggiunto la sua “ricetta” contro uno dei mali più terribili al mondo. La soluzione alla tragedia dell’AIDS, secondo Ratzinger, sarebbe semplicemente “un risveglio umano e spirituale” e, udite udite, “l’amicizia con i malati”.

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Sia chiaro, non stiamo chiedendo nessuna censura: il capo della religione denominata Chiesa Cattolica Apostolica Romana ha tutto il diritto di uscirsene con le teorie strampalate che preferisce, tutt’al piu’ se queste costituiscono parte integrante della dottrina cattolica. Si tratta ovviamente di una visione del mondo bigotta, che predica la castità a degli esseri, gli esseri umani, che sono stati dotati da Madre Natura di forti pulsioni sessuali, sopprimibili solo a rischio di gravi malesseri psichici. D’altronde, non lo scopriamo certo oggi, il Vaticano è stato storicamente portatore di una visione del mondo conservatrice, gerarchica, antidemocratica e totalitaria —  generalmente bloccata qualche centinaio di anni indietro rispetto alla realtà presente.

Il papa può dire quello che vuole, ha tutti il diritto di intrattenere i telespettatori con favole sugli angeli e sui demoni, su paradisi sopra le nuvole e inferni sotto terra, su spiriti, fantasmi, morti che tornano in vita, divinità volanti e diavolerie varie. Ma quando si parla di scienza — l’utilità del condom per fermare il mortifero contagio — allora abbiamo tutto il diritto di chiedere al Sig. Ratzinger di assumersi tutta la responsabilità delle panzanate che dice. Vada a difendere la sua posizione in un convegno sull’AIDS, tanto per fare un esempio. Vada a discutere di preservativi con gli scienziati e con chi l’AIDS lo combatte quotidianamente in Africa, se è tanto sicuro delle sue peregrine affermazioni.

Il papa ha diritto di parlare, come ogni altro uomo, ma guai a far passare le sue uscite per “teorie” rispettabili o addirittura incriticabili.

Al contrario, in materia scientifica, l’ultimo laureato in Medicina ha piu’ credibilità del Sig. Ratzinger. E visto che la Chiesa comandata da Ratzinger è da secoli ben presente con le sue opere colonizzatrici, evangelizzatrici e missionarie in Africa, allora sostenere teorie scientificamente sbagliate sul dramma dell’AIDS e propagandarle ai quattro venti diventa una cosa estremamente pericolosa. Non a caso, ci sono stati casi in cui alcuni preti hanno preso i preservativi donati dalle Nazioni Unite e li hanno bruciati nella piazza del villaggio.

Chiaramente, appena le agenzie di stampa hanno riportato questa ennesima entrata a gamba tesa del capo del Vaticano contro la scienza, la razionalità e il buon senso, gli scienziati, gli esperti del retrovirus e praticamente tutti gli operatori del settore che quotidianamente si battono contro il contagio e vivono “sul campo” la tragica realtà dell’AIDS in Africa hanno immediatamente risposto in maniera a dir poco indignata. In tanti hanno immediatamente condannato le parole del Sig. Ratzinger, considerandole una chiara dimostrazione di come il tedesco soprannominato “Benedetto XVI” viva palesemente in un altro mondo, per nulla in contatto con la tragica realtà dell’AIDS in Africa. La realtà di una malattia terribile che invece Sì, può essere combattuta con la distribuzione gratuita di preservativi tra la popolazione. 

E’ per questo che, secondo attivisti ed esperti, la politica del Vaticano (prima di Wojtyla e oggi di Ratzinger) è inumana perchè non fa che aumentare la sofferenza di persone innocenti.

Kevin Osborne, HIV adviser all’International Planned Parenthood Federation, ha commentato con parole di fuoco:

Tutta l’evidenza dimostra che predicare l’astinenza sessuale e la fedeltà non risolverà il problema. Dobbiamo lavorare nella realtà dove le persone vivono, specialmente nei paesi che [Ratzinger] sta visitando, come ad esempio l’Angola, che è uno dei piu’ colpiti dall’epidemia. Il messaggio del papa è alienante. Fa paura. Diffonde stigma e crea terreno fertile per la diffusione dell’HIV“.

Anche Rebecca Hodes, del centro di ricerca “Treatment Action Campaign” in Sud Africa, scaglia contro Ratzinger parole pesanti come macigni, sostenendo che se il papa fosse sincero nella sua volontà di prevenire l’infezione dell’HIV, allora dovrebbe promuovere un piu’ largo accesso ai profilattici e all’informazione, “al contrario, la sua opposizione all’uso dei condom dimostra che per lui i dogmi religiosi sono piu’ importanti delle vite degli Africani“.

A smentire Ratzinger è anche l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), che ritiene che l’uso “corretto” del condom possa ridurre il rischio di contagio di almeno il 90%.

Anche l’Assemblea Mondiale della Sanità (WHA), per bocca del suo presidente Leslie Ramsammy, ha condannato le parole di Ratzinger:

il papa cerca di far confusione e di mettere il bastone tra le ruote a strategie [per combattere l’AIDS] che si sono dimostrate utili. La sua uscita non ha nessuna base scientifica, contraddice le nostre esperienze. La sua esperienza è assolutamente e inequivocabilmente sbagliata.

Inoltre, praticamente tutti i paesi occidentali hanno criticato le parole di Ratzinger.

La Commissione Ue (attraverso il portavoce del commissario Ue agli aiuti umanitari Louis Michel) ha comunicato:

il condom è uno degli elementi essenziali nella lotta contro l’Aids e la Commissione Ue ne sostiene la diffusione e l’uso corretto”.

Persino i due piu’ importanti paesi europei guidati da leader di destra – Francia e Germania – hanno subito preso le distanze dalle bestialità vaticane.

Il ministero degli esteri francese ha comunicato:

“la Francia esprime la sua più viva inquietudine per le consequenze delle dichiarazioni di Benedetto XVI”.

I ministeri tedeschi della salute e della cooperazione hanno ribadito:

“I preservativi salvano la vita, tanto in Europa quanto in altri continenti”.

La Spagna invece non ha commentato direttamente, ma la risposta indiretta è stata, se possibile, ancora più forte e efficace: il ministero della salute ha deciso di inviare in Africa un milione di preservativi. Per la serie, fatti e non pugnette.

Benedetto XVI è stato criticato anche dal direttore esecutivo del Fondo mondiale per la lotta contro l’AIDS, Michel Kazatchikine, che ha definito le parole del pontefice:

“inaccettabili: una negazione dell’epidemia. Farle in un continente che, sfortunatamente, è anche quello più colpito dalla malattia, è poi assolutamente incredibile”.  

Kazatchikine ha chiesto il “chiaro ritiro” delle dichiarazioni del papa.

Dichiarazioni che sono state invece confermate dalla sala stampa del Vaticano. Secondo una nota diffusa oggi “il Santo Padre ha ribadito le posizioni della Chiesa cattolica e le linee essenziali del suo impegno nel combattere (sic) il terribile flagello dell’AIDS”.

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Nessuna presa di posizione, invece, dal governo italiano guidato da Berlusconi.

Il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, riportano le agenzie, “ha rifiutato ogni commento alle parole del Papa,” mentre il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi ha addirittura “stigmatizzato le dichiarazioni dei leader europei sull’importanza dell’uso dei preservativi per la lotta all’Aids”.

In pratica, anche in questo caso, l’Italia si è accodata al Vaticano, nell’angoletto medioevale della comunità internazionale, lasciando andare avanti, verso la Luce della verità scientifica, tutti gli altri paesi occidentali.

E l’opposizione italiana del PD? Hanno incalzato il governo italiano su questo allucinante tema? Hanno criticato le parole di Ratzinger come hanno fatto tutti al mondo, persino il governo democristiano della Merkel? Hanno inviato quattro preservativi in Africa, tanto per seguire la linea dei paesi piu’ progressisti in Europa? Niente… per ora il PD rimane impalpabile, assente, non in sintonia con la società civile.

In conclusione, il capo della Chiesa Cattolica appare davvero fuori dal mondo e fuori dal tempo. Un uomo solo, che quando convoca i preti missionari a Roma o quando – come oggi – vola in Africa, si limita a ripetere le stesse vecchie sciocchezze, invece di ascoltare e cercare di capire com’è veramente la situazione, com’è la realtà di fatto, dalla bocca di chi in quella realtà ci vive e ci lavora, ci nasce e ci muore.

Non soprende perciò che il Vaticano sia oggi alle prese con una grave crisi interna, con i malumori di tanti missionari che invece pensano che distribuire profilattici a milioni di disgraziati potrebbe aiutare, che scomunicare i dottori che aiutano ad abortire una bambina di 9 anni che è rimasta incinta per essere stata violentata sia sbagliato, e così via.

Come Wojtyla prima, anche Ratzinger ora ha “le mani sporche di sangue”. La Chiesa Cattolica sbaglia ancora, sulla pelle dei piu’ disgraziati malati africani.

Fra qualche decennio, secolo o millennio si scuserà, ma sarà sempre troppo tardi. Tanta gente sarà già crepata anche per colpa del ricco staterello teocratico del Vaticano, che non solo non ha aiutato ma ha dirittura ostacolato il lavoro di prevenzione.

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Fonti: 

Alessio Fratticcioli

About Alessio Fratticcioli

Alessio è il fondatore e amministratore di Asiablog.it (anche su Facebook e Twitter). Per saperne di più su questo buffo personaggio, la sua lunga e noiosa biografia si trova qui.
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