La Comune di Parigi (1871)

Il 18 marzo 1871, con la Comune di Parigi, per la prima volta i lavoratori provarono a governare la società in modo democratico e secondo i loro interessi di classe.

Karl Marx scrisse in La Guerra Civile in Francia che «il vecchio mondo si contorse in convulsioni di rabbia alla vista della Bandiera Rossa, simbolo della Repubblica del Lavoro, sventolante sull’Hotel de Ville.»

Le autorità reagirono col terrorismo di Stato: circa 6-20mila comunardi furono massacrati dall’esercito francese con fucilazioni indiscriminate ed altri vennero processati, condannati a morte, alla galera o deportati.

Marx ne concluse che i comunardi sbagliarono a non attaccare immediatamente Versailles e a non impossessarsi delle riserve auree della Banca di Francia.

Ma nessuno più di Vladimir Lenin avrebbe imparato dagli errori dei martiri della Comune: se la classe al potere non aveva pietà, non doveva averla nemmeno la classe operaia.

«Il diritto uguale di tutti ai beni e alle gioie di questo mondo, la distruzione di ogni autorità, la negazione di ogni freno morale, ecco, se si scende alla radice delle cose, la ragion d’essere dell’insurrezione del 18 marzo e il programma della terribile associazione che le ha fornito un esercito». (Inchiesta parlamentare sull’insurrezione del 18 marzo 1871)

Cadaveri di alcuni comunardi

Alessio Fratticcioli

About Alessio Fratticcioli

Alessio è il fondatore e amministratore di Asiablog.it (anche su Facebook e Twitter). Per saperne di più su questo buffo personaggio, la sua lunga e noiosa biografia si trova qui.
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