Il parto della grande Babele

torre di babele

La torre di Babele in un dipinto di Pieter Bruegel del 1563

Quando era giunta l’ora delle doglie, si ritirò all’interno delle sue stanze e si circondò di medici e di veggenti.

Sorse un mormorio. Nella casa entravano uomini autorevoli con le facce serie e ne uscivano con le facce preoccupate e pallide. E il prezzo del bianchetto raddoppiò nei negozi di cosmetica. Il popolo si radunò nelle strade e ci restò dal mattino alla sera, con lo stomaco vuoto.

Il primo rumore che risentì nel sottotetto suonò come una enorme scorreggia, seguita da un grido possente: “PACE!”, dopo di che la puzza aumentò. Subito dopo il sangue sprizzò in un getto sottile, acquoso. E poi seguirono altri rumori in una serie ininterrotta, uno più terribile dell’altro.

La grande Babele vomitò e suonò come LIBERTA’! e poi tossì e suonò come GIUSTIZIA! e di nuovo scorreggiò e suonò come BENESSERE! E in un lenzuolo insanguinato un marmocchio strillante venne portato sul balcone e mostrato al popolo al suono delle campane e quello era la GUERRA. E aveva mille padri.

(Bertolt Brecht – Il parto della grande Babele)

Tiziano Matteucci
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"Siede la terra dove nata fui / su la marina dove ’l Po discende / per aver pace co’ seguaci sui." (Dante Alighieri - Inferno, V). Per il resto non c'e' molto da dire. Pensionato italiano che ora risiede in una cittadina del nord ovest della Thailandia per un assieme di causalità e convenienze ... c'è solo una cosa certa: "faccio cerchi sull'acqua ... per far divertire i sassi" (Premdas)
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