Vergogna

la tregua

La tregua – Primo levi -Ed.Einaudi

Questa è la descrizione dell’arrivo dei soldati russi nel lager di  Auschwitz che Primo Levi descrive ne “‘La tregua“.

“Non salutavano, non sorridevano; apparivano oppressi, oltre che la pietà, da un confuso ritegno, che sigillava le loro bocche, e avvinceva i loro occhi allo scenario funereo. Era la stessa vergogna a noi ben nota, quella che ci sommergeva dopo le selezioni, ed ogni volta che ci toccava assistere o sottostare a un oltraggio: la vergogna che i tedeschi non conobbero, quella che il giusto prova davanti alla colpa commessa da altrui, e gli rimorde che esista, che sia stata introdotta irrevocabilmente nel mondo delle cose che esistono, e che la sua buona volontà sia stata nulla o scarsa, e non abbia valso a difesa” .

Le ultime  vicende politiche italiane per certi versi non rappresentano una assoluta novità. Se togliamo l’incontestabile novità di come si propone sulla scena politica il M5S e di qualche lodevole ma isolato rappresentante forse solo di se stesso, il resto è una stantia rappresentazione di marionette che offendono  l’arte delle marionette. 

la manomissione delle parole

La manomissione delle parole – Gianrico Carofiglio – Ed. Rizzoli

“Non è un caso che il verbo: vergognarsi sia solo intransitivo: io mi vergogno, ma non posso vergognare nessuno. Sono io che mi vergogno e basta, indipendentemente dalla mia diretta responsabilità nell’azione per cui mi vergogno: è il caso della vergogna del “giusto”…  a fronte di questa capacità di vergogna universale dinnanzi a un orrore universale, colpisce, per la sua pochezza, la fiera rivendicazione dell’assenza di vergogna in situazioni in cui pudore e attenzione sarebbero comunque desiderabili. Ciò non solo in situazioni tragiche come quelle narrate da Levi, ma anche nella quotidiana ricorrenza di vicende banali.” (La manomissione delle parole – Gianrico Carofiglio – Ed.Rizzoli)

Tutti i  Governi che si presentano in Parlamento per ottenerne la fiducia offrono analisi politiche della grave situazione socioeconomica e di come questa vada affrontata. Il Parlamento è  lastricato di intenzioni. Quanto questi “buoni propositi” si siano rivelati pura retorica per non dire ipocrisia credo sia sotto gli occhi di tutti.

Si sono già viste opposizioni ma anche pseudo opposizioni.  Anche la scomparsa di temi alla base della campagna elettorale non è  una novità assoluta. Nuovi partiti che nascono e vecchi partiti che implodono sono ormai la normalità.

Forse è solo la proclamata morte del sentimento della vergogna nei nostri rappresentanti di governo a sorprendere. La fine della vergogna era stata decisa da tempo ed oggi è stata portata a conclusione non solo da sicari prezzolati ma anche da coloro che per primi correvano il rischio di doversi vergognare delle proprie azioni e parole.

Ma uccidendo la loro vergogna hanno ucciso anche il rispetto verso gli altri oltre che verso se stessi.

“Il nesso fra vergogna e rispetto è immediatamente operante nelle lingue classiche: la radice del latino verecundia – da cui vergogna deriva – è la medesima di vereor, che significa rispettare La vergogna si prova – scrive Aristotele nella Retorica – per le cose che “hanno rapporto con la legge”.  Non a caso ancora Aristotele, nell’Etica Nicomachea, subito dopo aver trattato il tema vergogna dichiara: “Ora parliamo di giustizia”.” (idem come sopra)

Cari governanti, un apprezzabile risultato contro la Democrazia.

Vivi complimenti ed un consiglio, ai prossimi contestatori che vi capiterà di incontrare, evitate di controbattere: Vergognatevi !!!

Loro si vergognano:  di voi .

verogogna - j.m. coetzee

Vergogna – J.M.Coetzee – Ed.Einaudi

Io nel frattempo, aspettando il vostro prevedibile tracollo, mi rilasso   leggendo il libro di un autore che, nel tempo, avevo sempre rinviato (uno dei tanti). Cosa che aveva fatto anche la persona che me lo ha consigliato e di cui mi fido. Lui diceva che: “È uno di quei romanzi che fanno vedere il mondo e i suoi abitanti con uno sguardo nuovo. Come tutte le opere d’arte importanti, quelle che costringono a guardarsi in faccia per farsi domande molto scomode”.

(Vergogna – J.M. Coetzee -Ed. Einaudi)

Tiziano Matteucci
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About Tiziano Matteucci

"Siede la terra dove nata fui / su la marina dove ’l Po discende / per aver pace co’ seguaci sui." (Dante Alighieri - Inferno, V). Per il resto non c'e' molto da dire. Pensionato italiano che ora risiede in una cittadina del nord ovest della Thailandia per un assieme di causalità e convenienze ... c'è solo una cosa certa: "faccio cerchi sull'acqua ... per far divertire i sassi" (Premdas)
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