Cambogia: scoperta favolosa città perduta dell’Impero Khmer

bayon cambodia

L’enigmatico volto di Avalokiteshvara nel tempio di Bayon, nel complesso di Angkor, in Cambogia. Il tempio, fatto costruire dal sovrano Jayavarman VII alla fine del XII secolo d.C., apre il cosiddetto terzo stile Khmer, o stile barocco; ciascuna delle 54 torri quadrangolari del tempio-montagna, che rappresentano le cime del mitico Monte Meru, è alta quasi 50 metri e porta scolpite quattro teste colossali rivolte verso i quattro punti cardinali. Si ritiene che i volti rappresentino il Bodhisattva Avalokiteshvara. Foto Alessio Fratticcioli.

L’antica città di Mahendraparvata, fondata nel 802 DC agli albori del mitico Impero Khmer, era rimasta nascosta nella giungla cambogiana per un millennio. E’ stata localizzata da un gruppo di archeologi. Si tratta di una scoperta dall’eccezionale rilevanza storica

BANGKOK (Asiablog) – I templi della città medievale di Mahendraparvata, nascosti per secoli dalla vegetazione tropicale, torneranno presto alla luce. L’eccezionale scoperta e’ avvenuta grazie al lavoro di alcuni “Indiana Jones” australiani. Gli archeologi hanno utilizzato il Lidar, che, applicato ad un elicottero, ha passato al setaccio le montagne cambogiane riuscendo a rivelare l’esatta posizione delle rovine dell’antica città.

“Con questo strumento abbiamo potuto vedere chiaramente l’immagine di una città intera, straordinaria, di cui si conosceva l’esistenza solo da fonti scritte”, ha raccontato Damian Evans, direttore del centro di ricerca archeologica in Cambogia dell’Università di di Sydney. Analizzando i dati, gli archeologi hanno scoperto antichi canali, dighe, strade, e più di due dozzine di templi precedentemente non registrati e nei quali non si sono trovate tracce di saccheggi. ”Dai nuovi dati ora abbiamo anche la certezza che la città era collegata ad altri insediamenti urbani da strade, canali e dighe,” ha aggiunto Evans.

MAHENDRAPARVATA

Alcune famose epigrafi del complesso di Angkor parlano di un grande guerriero Khmer, Jayavarman II, che aveva una capitale su una montagna. Gli archeologi credono che si tratti proprio dell’insediamento urbano appena scoperto. Il nome della città, Mahendraparvata, deriva dal sanskrito e significa “montagna del Grande Indra”. Il sito si trova sulle montagne Kulen, nel nord-ovest dell’odierno Regno della Cambogia. Si ritiene che proprio in questa zona, nell’anno 802 d.C., Jayavarman II fu proclamato Cakravartin, o “monarca universale”. L’evento viene considerato dagli storici come l’atto fondativo dell’Impero Khmer, che dominò gran parte del sudest asiatico continentale dal IX al XV secolo e che viene generalmente riconosciuto come una delle grandi civiltà del passato.

Mahendraparvata precede la celebre Angkor Wat di circa 350 anni. Angkor Wat, fatta costruire a partire dalla prima metà del Decimo secolo dal re Suryavarman II (1113-1150), e’ il più grande complesso di templi indù del mondo. Il sito archeologico, che fu forse anche la più grande città del mondo pre-industriale, ha segnato il culmine del potere militare, politico, religioso e culturale dell’Impero Khmer.

MISTERI IRRISOLTI

Damian Evans, che ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo della tecnologia Lidar, ha dichiarato che ci potrebbero essere ulteriori e importantissime implicazioni storiche: “Nessuna sa perché la città venne abbandonata, ma abbiamo visto dalle immagini che il paesaggio era completamente privo di vegetazione”, ha detto lo studioso. “Una teoria che stiamo valutando è che a portare alla scomparsa della civiltà Khmer sia stato il grave impatto ambientale della deforestazione e la eccessiva dipendenza della gestione dell’acqua.” 

Gli archeologi hanno ritrovato alcuni templi, con tanto di rocce scolpite, incisioni e epigrafi che potrebbero rivelare informazioni inedite sulla cultura Khmer. Sono stati scoperti anche alcuni tumuli misteriosi, alti diversi metri, disseminati per tutto il sito archeologico. Nonostante non ci siano ancora certezze, gli archeologi hanno ipotizzato che si possa trattare di tumuli funerari, vale a dire delle camere per seppellire i defunti con i loro oggetti più importanti, pratica comune presso molte culture sin dall’età della pietra.

Evans ha aggiunto che non si conosce ancora con certezza l’estenzione di Mahendraparvata perché, per motivi di budget, la ricerca ha riguardato solamente un’area limitata. “Il network di strade e canali continua oltre l’area da noi analizzata”, ha spiegato il professore. “Forse quello vediamo non era che la parte centrale della città. Dunque c’è ancora molto lavoro da fare per scoprire le vere dimensioni di questa civilta’.”

Alessio Fratticcioli

About Alessio Fratticcioli

Alessio è il fondatore e amministratore di Asiablog.it (anche su Facebook e Twitter). Per saperne di più su questo buffo personaggio, la sua lunga e noiosa biografia si trova qui.
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