In Thailandia tablet gratis per ogni studente, ma la scuola è ancora una caserma

thailandia scuola caserma

Scattare sull’attenti, alzabandiera e inno nazionale. E’ obbligatorio. Ogni mattina. In ogni scuola thailandese. Foto Paula Bronstein/IHT

In Thailandia 13 milioni di studenti riceveranno un tablet gratuito: ma il problema è la mancanza di pensiero critico

BANGKOK (Asiablog) – I bambini studieranno con i computer: il governo del Regno della Thailandia ha intenzione di fornire tablet gratuiti a 13 milioni di studenti delle scuole elementari entro la fine del prossimo anno. L’obiettivo dell’ambizioso progetto scolastico, unico al mondo, è quello di ridurre il gap educativo tra le famiglie povere e quelle ricche.

Nelle intenzioni dei promotori, le capacità digitali  imparate fin dall’infanzia potranno dare un futuro migliore alle nuove generazioni. Soprattutto, si tratterebbe di un passo indispensabile per ridurre la grande disuguaglianza sociale che caratterizza questo paese del sudest asiatico. «Le famiglie dei bambini meno abbienti non potrebbero permettersi un tablet», ha spiegato un preside ad AFP. «Se il governo li aiuterà, i bambini più poveri delle campagne avranno le stesse opportunità degli studenti della città».

SCUOLE COME CASERME

Tuttavia i tablet non sono la panacea di tutti i mali, e anche con una “tavoletta” per ogni scolaro i problemi dell’istruzione thailandese non spariranno magicamente. Il sistema educativo del Regno della Thailandia, plasmato da decenni di dittature e dallo strapotere del complesso monarchico-militare, rimane fortemente arretrato e in definitiva peggiore rispetto a Paesi dal simile livello di sviluppo socio-economico. In parole povere, la scuola thailandese somiglia a una caserma militare, tanto che Thomas Fuller del New York Times l’ha definita «il sogno di irreggimentazione di un sergente istruttore».

A scuola i bambini vengono indottrinati riguardo alla “triplice religione di stato” thailandese (NazionalismoBuddismoMonarchia) e i libri di storia impacchettano fatti e leggende per presentare re, autocrati e dittatori come santi benefattori piovuti dal cielo. L’uniforme e’ obbligatoria fino all’università (solo Cuba e Corea del Nord fanno lo stesso) e una legge, promulgata da un governo militare nel 1972 e mai revocata, obbliga le studentesse a portare i capelli tagliati appena sotto l’orecchio, mentre i ragazzi devono rasare i lati della testa come i cadetti. Sempre come i soldati, ogni mattina bambine e bambini devono partecipare alla cerimonia dell’alzabandiera e cantare l’inno nazionale.

Disciplina e deferenza verso l’autorità (genitori, maestri, monaci, militari, nobili) vengono imposte con le buone e con le cattive (le punizioni corporali sono ancora abbastanza in voga). «Con l’attuale sistema scolastico afferma un esperto – il metodo di apprendimento degli studenti è quello di memorizzare i concetti e poi sostenere una prova. Ma si tratta di un sistema sbagliato perché si forma una standardizzazione del pensiero».

SERVE COSCIENZA CRITICA

In definitiva, per una scuola al passo coi tempi i tablet potranno essere un mezzo, probabilmente molto utile, ma certamente non sufficiente. A cambiare dovrà essere, in primo luogo, l’atteggiamento delle autorità verso il sistema educativo. Serve la volontà della classe dirigente di trasformare le scuole da caserme di indottrinamento e produzione di sudditi docili e rispettosi a luoghi di formazione umana e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica. Questa profondo mutamento, però, rischierebbe di erodere la base culturale sulla quale poggia l’Establishment, vale a dire la credenza popolare che i privilegi dell’esercito, della Casa Reale e di altri blocchi di potere siano giustificati, utili e necessari. Per queste ragioni, almeno nel breve periodo, difficilmente nel Regno della Thailandia verranno permessi dei cambiamenti del sistema educativo che non siano poco più che cosmetici.

Fonte video: Il Sole24Ore. Fonte immagine: The New York Times.

Alessio Fratticcioli

About Alessio Fratticcioli

Alessio è il fondatore e amministratore di Asiablog.it (anche su Facebook e Twitter). Per saperne di più su questo buffo personaggio, la sua lunga e noiosa biografia si trova qui.
This entry was posted in Asia, Thailandia, Thailandia Politica and tagged , , , , , , , , , , , , , , , , . Bookmark the permalink.

Cosa ne pensi di questo post? Lascia un commento