Mercato

Debito. I primi 5000 anni – David Graeber – Ed. Il Saggiatore

Del libro di David Graeber ho già scritto ed ho anche scritto che l’autore affronta l’argomento del “debito” parlandoci  di stato, moneta, guerra, religione, capitalismo, economia e mercato.

Come e quando nasce il mercato e che cosa si intende per mercato?

“Storicamente, le economie commerciali – economie di mercato come ci piace chiamarle adesso – sono relativamente recenti. Per gran parte della storia umana hanno predominato le economie umane…

Ciò che vediamo è uno strano movimento oscillatorio, una serie di attacchi e contrattacchi, dove mercato, stato, guerra e religione continuamente si separano e si fondono. Permettetemi di riassumere la questione nei termini più brevi possibili:

1. Sembra che i mercati siano dapprima comparsi, almeno nel Vicino Oriente, come effetti collaterali dei sistemi amministrativi di governo. Tuttavia, nel corso del tempo, la logica del mercato si è collegata alle questioni militari, divenendo quasi indistinguibile dalla logica mercenaria propria alle guerre dell’Età assiale, logica che infine conquista il governo stesso, arrivando a definirne lo scopo ultimo.

2. Come risultato, ovunque assistiamo all’emergere del complesso di coniazione militare schiavista, vediamo anche la nascita delle filosofie materialiste. Sono materialiste in entrambi i sensi del termine: da una parte prefigurano un mondo costituito di forze materiali piuttosto che divine, dall’altra sostengono che il fine ultimo dell’esistenza umana sia l’accumulazione di ricchezze materiali, utilizzando ideali quali la moralità e la giustizia come strumenti per tenere a bada le masse.

3. Inoltre, in questi luoghi vediamo anche svilupparsi una reazione filosofica, con scuole di pensiero che esplorano idee come l’umanità e l’anima, cercando una nuova fondazione per l’etica e la moralità.

4. Dovunque alcuni di tali filosofi si votano alla causa dei movimenti sociali, che inevitabilmente si formano in opposizione a queste nuove élite straordinariamente ciniche e violente. Il risultato fu qualcosa di nuovo per la storia umana: movimenti popolari che al contempo erano anche movimenti intellettuali, per il fatto che coloro che contrastavano strutture di potere esistenti lo facevano in nome di una qualche teoria sulla natura della realtà.

5. Dovunque, questi movimenti furono prima di tutto movimenti per la pace, poiché rifiutavano la nuova concezione della violenza, e specialmente la guerra d’aggressione, come fondamento della politica.

6. Inoltre sembra che in ogni dove ci sia stato un impulso iniziale a usare i nuovi strumenti intellettuali forniti dai mercati impersonali per trovare un nuovo fondamento della morale, tentativo che fallì ovunque. … – un impulso manifestatosi tanto in Grecia quanto in India – … La spinta più forte fu verso l’immaginazione di un altro mondo dove i debiti fossero completamente annichiliti, e con loro tutti i legami terreni, perché i legami sociali erano a questo punto visti come catene, proprio come il corpo è una prigione.

7. I comportamenti dei governanti cambiarono nel tempo. All’inizio, la maggior parte sembrò mantenere un atteggiamento di confusa tolleranza nei confronti delle nuove scuole filosofiche e religiose, abbracciando però privatamente qualche versione di cinica Realpolitik. Ma come i piccoli stati e i principati vennero rimpiazzati dai grandi imperi, e specialmente quando questi imperi raggiunsero il limite della loro espansione, mandando in crisi il sistema di coniazione militare schiavista, tutto cambiò improvvisamente. In India, Ashoka tentò di rifondare il suo regno sul buddhismo; a Roma, Costantino si rivolse alla cristianità; in Cina, l’imperatore Han Wu-Ti (157-87 a.C.), di fronte a una crisi militare e finanziaria simile, fece del confucianesimo la religione di stato. Di loro tre, alla fine solo Wu-Ti ebbe successo: sotto qualche forma, l’Impero cinese durò per due millenni, mantenendo quasi sempre il confucianesimo come ideologia ufficiale. Nel caso di Costantino, l’Impero occidentale finì in pezzi, ma la Chiesa romana cattolica resistette. Possiamo dire che il progetto di Ashoka fu quello che ebbe meno fortuna. Non solo il suo impero si disgregò, sostituito da un’infinita serie di regni più deboli e frammentati, ma il buddhismo stesso fu in larga parte scacciato dal suo territorio d’origine, per stabilirsi molto più saldamente in Cina, Nepal, Tibet, Sri Lanka, Corea, Giappone e in gran parte del Sudest asiatico.

8. Il risultato finale fu una sorta di divisione ideale tra le sfere dell’attività umana che perdura ancora oggi: da una parte il mercato, dall’altra la religione. In parole povere: se qualcuno riserva lo spazio sociale alla semplice acquisizione egoistica di beni materiali, è quasi inevitabile che presto o tardi qualcun altro creerà un altro spazio sociale in cui poter predicare che, dalla prospettiva dei valori fondanti dell’animo umano, i beni materiali sono del tutto insignificanti; che l’egoismo – o persino l’individualità – è illusorio, e dare sia meglio che ricevere. Se non altro, è sicuramente importante sottolineare che tutte le religioni dell’Età assiale enfatizzano l’importanza della carità, un concetto di cui prima era in dubbio persino l’esistenza. La pura avarizia e la pura generosità sono concetti complementari; nessuno dei due potrebbe essere effettivamente immaginato senza l’altro; entrambi possono manifestarsi solo in contesti istituzionali che incentivano comportamenti così estremi e risoluti; e pare che entrambi siano apparsi insieme quando è entrata in scena l’impersonale moneta, coniata e liquida. (David Graeber – Debito. I primi 5000 anni – Ed. Il Saggiatore)

Sì, l’antropologo ci parla del caro vecchio mercato, quel posto dove noi andiamo a comprare il pane, il vino ma anche libri, poltrone, collegamenti televisivi o schede telefoniche…

Oggetti comuni, oggetti necessari o solo desiderabili, che dalla vetrina o dal banco del venditore par non abbiano alcun rapporto filosofico con economia di mercato o economia umana. Merci dentro un negozio o un supermercato che pare nulla abbiano da spartire con  Stato, Guerra, Religione. Ma anche con materialismo e moralità o con carità e avarizia.

Le osservazioni di Graeber sono sassi lanciati nello stagno, provocano il dubbio, l’approfondimento.  Ne riparliamo.  

 

 

Tiziano Matteucci
Latest posts by Tiziano Matteucci (see all)

About Tiziano Matteucci

"Siede la terra dove nata fui / su la marina dove ’l Po discende / per aver pace co’ seguaci sui." (Dante Alighieri - Inferno, V). Per il resto non c'e' molto da dire. Pensionato italiano che ora risiede in una cittadina del nord ovest della Thailandia per un assieme di causalità e convenienze ... c'è solo una cosa certa: "faccio cerchi sull'acqua ... per far divertire i sassi" (Premdas)
This entry was posted in Guerra e Terrorismo, Libri and tagged , , , , , , . Bookmark the permalink.

Cosa ne pensi di questo post? Lascia un commento