Della corruzione e del Punto G

Primo Greganti detto Compagno G

“Spesso pensiamo alla corruzione come a un morbo che si diffonde implacabilmente in un corpo politico, minandone la forza e l’integrità e rapinando i cittadini in questo modo … La realtà è meno ingenua. Stiamo parlando, non dimentichiamo, di una società che non si chiede come hai fatto i soldi, ma se li hai fatti e quanti ne hai fatti”. (Il maiale e il grattacielo – Marco D’Eramo – Ed.Feltrinelli)

La ricchezza della ragione – Amartya K.Sen – Ed il Mulino

Nel maggio 1993, Amartya Sen fu invitato alla conferenza su Economia e criminalità che si teneva a Roma ed organizzata dalla Commissione antimafia del Parlamento italiano. Il contributo di Sen, denso di argomentazioni particolarmente riferite alla situazione italiana,  invitava ad una decisa presa di posizione politica e civile come d’altra parte tutto quel convulso periodo di Mani Pulite invitava a fare.

“Nell’Arthaśāstra, Kautilya (filosofo politico indiano del IV secolo avanti Cristo) esprimeva un grande scetticismo sulla possibilità di prevenire la corruzione tramite codici deontologici, e optava per un sistema di controlli casuali corroborati da ricompense e punizioni.
Molti commentatori della situazione italiana attuale sono altrettanto scettici sulla possibilità di ottenere cambiamenti significativi sul piano dei comportamenti – cambiamenti tali da avere un impatto a livello di lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata.
Non è difficile capire tale scetticismo. Non è un compito agevole realizzare una riforma delle strutture di comportamento tramite una decisione politica. La frase <<dovrebbero comportarsi meglio>> suona come una soluzione impossibile per i problemi di criminalità e corruzione.
Fin qui, tutto sembra abbastanza chiaro. Quel che è più difficile da capire  è quali siano le fondamenta empiriche dell’opinione secondo la quale il comportamento umano è essenzialmente egoistico e invariabilmente teso al guadagno personale al punto che non esistono speranze concrete di una riforma dei comportamenti. Se si accetta questo punto di vista, parlare di codici etici è una perdita di tempo o peggio.

È giustificato questo cinismo? Non è facile ritenere che tale visione sia empiricamente valida, data l’enorme varietà di strutture di comportamento in varie parti del mondo. Alcuni metodi di corruzione vengono usati ampiamente in un paese, occasionalmente tentati in altri e raramente utilizzati in altri ancora. Dato che è difficile trovare spiegazioni genetiche di queste differenze (per cui ad esempio una pratica bandita in Svizzera può essere comune in Italia), occorre fare riferimento alle pervasive influenze culturali sui modi di comportamento.
La questione della riforma dei comportamenti nell’ambito della prevenzione della corruzione si ricollega al tema più generale delle differenze fra culture e tradizioni diverse. Vi è in effetti abbondante evidenza, da molti esempi, di comportamento economico, politico e sociale, che vincoli diversi hanno ruoli diversi nel plasmare il comportamento umano. … Anche i criminali dediti all’arricchimento tendono a seguire regole di buona condotta all’interno della  <<banda>>, e il riferimento all’ <<onore fra ladri>> non è pura retorica.
… la cinica convinzione che niente possa essere cambiato equivale a sostituire un sentimentalismo di natura elevata con un sentimentalismo di natura infima – un buon esempio di vuoto pregiudizio mascherato da duro realismo.“ (La ricchezza della ragione – Amartya K. Sen – Ed. Il Mulino)

Del Compagno G ho notizia dai tempi della sua prima carcerazione ed il susseguirsi degli eventi, conclusi con le sue condanne definitive, mi avevano fatto sempre pensare al Punto G femminile.

“Il punto G (o punto Gräfenberg in onore al ginecologo Ernst Gräfenberg ritenuto erroneamente lo scopritore di questa presunta struttura anatomica) sarebbe un punto particolarmente sensibile della parete anteriore della vagina. Nonostante ricerche ed esami approfonditi, la quasi totalità degli studi condotti in questo ambito smentiscono l’ipotesi dell’esistenza del punto G.” (Wikipedia)

Io, all’epoca, ho creduto di vederlo. Non il Punto ma il Compagno G. Si narra che trascorse una calda estate al mare, a poca distanza da casa mia, in una terra di protette e protettrici cooperative rosse. Ma non posso esserne certo. Lui ha sempre negato tutto e negherà tutto, lasciandomi sempre nel dubbio.

Oggi anche le sue più recenti visite al Senato non hanno lasciato traccia, non poteva essere diversamente. Qui finisce che la documentazione di queste visite, raccolte dalla Guardia di Finanza che lo pedinava, non avranno alcun valore di prova che siano avvenute. Manca la registrazione dell’ingresso in Senato, quindi Lui non è mai entrato e Lui di certo negherà le visite, ci mancherebbe. (Blog di Beppe Grillo)

Per me G, sia il Punto che il Compagno, non sono, sarebbero. Pezzi anatomici erroneamente scoperti. Un errore scoprirli, poi la gente crede esistano e si convince di poter trovare e provare “piacere”.

Fonte immagine: Sky TG24

Tiziano Matteucci
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"Siede la terra dove nata fui / su la marina dove ’l Po discende / per aver pace co’ seguaci sui." (Dante Alighieri - Inferno, V). Per il resto non c'e' molto da dire. Pensionato italiano che ora risiede in una cittadina del nord ovest della Thailandia per un assieme di causalità e convenienze ... c'è solo una cosa certa: "faccio cerchi sull'acqua ... per far divertire i sassi" (Premdas)
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