Thailandia, la lunga marcia per il diritto alla terra

Manifestazione che chiede diritti sulla terra e la riforma agrivola - Chiang Mai l 22 dicembre 2015 (per gentile concessione di Nord Farmers Federation)

Manifestazione per il diritto alla terra e per chiedere una riforma agraria. Chiang Mai, Thailandia, 22 dicembre 2015 (per gentile concessione di Nord Farmers Federation) – fonte Prachatai

La lunga marcia delle comunità rurali thailandesi per il diritto alla terra

Il People’s Movement for Just Society (P-Move) e il Northern Development Foundation (NDF), due movimenti sociali che promuovono i diritti alla terra per le comunità senza terra della Thailandia, hanno organizzato un raduno nella mattinata del 22 dicembre 2015, presso la Three Kings Monument Square nella provincia settentrionale di Chiang Mai.

Raduni simili, organizzati dai gruppi chiamati “Primo passo per la riforma agraria della Thailandia”, si sono svolti in 18 altre provincie del paese.

I manifestanti hanno protestato contro l’attuazione del decreto legge numero 64/2104 emanato dalla giunta militare. Nonostante questo decreto sia stato presentato come necessario per “proteggere le foreste”, secondo le critiche sarebbe in realtà volto a favorire i grandi latifondisti che hanno interesse a cacciare alcune comunità di piccolissimi agricoltori da aree che potrebbero essere convertite a piantagioni. I manifestanti chiedono alle autorità di ripensare il piano sulle aree foresteali e di far partire politiche concrete al fine di riconoscere anche alle comunità povere il diritto alla terra.

A Chiang Mai, dove circa 100 persone hanno partecipato alla manifestazione, il gruppo ha marciato verso la provincia di Lamphun, dove la Corte Suprema deve emettere un verdetto sulla controversia tra la gente del posto e un gruppo di investitori, prima di proseguire la sua lunga marcia verso Bangkok.

Secondo P-Move sono passati ben più di 405 giorni da quando un comitato composto da funzionari di governo e gruppi della società civile è stato costituito per risolvere la questione del protrarsi delle concessioni dei diritti fondiari, ma nulla di concreto è stato fatto. Al contrario, come scrive P-Move sulla sua pagina Facebook, sembra che l’attuale governo militare abbia abbandonato le intenzioni di risolvere il problema.

P-Move sostiene che, in tutto il paese, circa 400 comunità emarginate sono ora a rischio di sfratto dato che la politica governativa di “protezione delle foreste” è ancora in vigore.

La ong Thai Lawyers for Human Rights (TLHR) riferisce che a Chiang Mai i manifestanti, mentre stavano passando vicino alla base militare di Kawila, sono stati informati dai militari del rischio di essere accusati di violazione della legge sulla Libertà di Riunione. Imilitari avrebbero anche monitorato la manifestazione scattando fotografie dei partecipanti.

[Il 23 dicembre la marcia di protesta Chiang Mai – Bangkok per il diritto alla Terra è stata interrotta a seguito di forti pressioni dei militari]

Tiziano Matteucci
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"Siede la terra dove nata fui / su la marina dove ’l Po discende / per aver pace co’ seguaci sui." (Dante Alighieri - Inferno, V). Per il resto non c'e' molto da dire. Pensionato italiano che ora risiede in una cittadina del nord ovest della Thailandia per un assieme di causalità e convenienze ... c'è solo una cosa certa: "faccio cerchi sull'acqua ... per far divertire i sassi" (Premdas)
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