Thailandia, il linguaggio degli odori e i Maniq

Binturong (gatto orsino) – Gli jahai della Malesia per descrivere il suo odore usano il termine “itpit”

Binturong (gatto orsino). Gli jahai della Malesia per descrivere il suo odore usano il termine “itpit” . Immagine Wikipedia

La prima volta che mi sono confrontato con l’olfatto è stato quando scrissi del durian e, tra le altre cose, mi capitò di leggere:

Durian in vendita al mercato - foto tiziano matteucci

Durian in vendita al mercato – foto tiziano matteucci

«… quando si parla di odori comuni e molto familiari, come quelli di caffè, banana e cioccolata, le persone riescono a descriverli correttamente solo nel 50% dei casi. Questo dato così inaspettato ha sempre portato a supporre che l’olfatto manchi, per così dire, di parole, anche se non vale per tutte le lingue. I ricercatori hanno indagato in particolar modo le attitudini delle persone che parlano jahai, il linguaggio dei cacciatori e dei raccoglitori della penisola malese. In jahai ci sono dozzine di parole differenti che permettono di distinguere tra le varie tipologie di odori. Ad esempio, itpit si usa per descrivere il profumo di alcuni fiori, dei frutti maturi, del legno di aquilaria e dei binturong, particolari animali chiamati anche gatto orsino. Un’altra parola tratta da questo linguaggio degli odori è cŋɛs, utilizzata per descrivere l’odore di benzina, fumo, escrementi e tane di pipistrello, alcune specie di millepiedi e le radici dello zenzero selvatico.» (Il linguaggio degli odori – made in Malesia, Oggiscienza.it)

Recentemente il giornalista Ed Yong ha ripreso l’argomento e, rifacendosi alle ricerche della neuroantropologa Asifa Majid della Radboud Universiteit Nijmegen, precisa che non solo le popolazioni malesi che parlano jahai ma anche i maniq della Thailandia hanno un ampio vocabolario di parole specifiche per gli odori.

I Maniq (มันนิ – mannì), unico gruppo etnico negrito della Thailandia, abitano capanne provvisorie di bambù con tetti di foglie di banano e vivono di caccia e raccolta.

L’autore del filmato, Sippachai Kunnuwong, fornisce queste indicazioni per chi vuol visitare i Maniq: cercare “ป๋า นึง ล่องแก่ง โฮม สเตย์ สตูล” (Pa Nueng Homestay, Satun) su Facebook o chiamare il numero + (66) 74.720.057. L’alloggio si trova nel distretto di Manung, provincia di Satun, Thailandia meridionale; a circa 1 ora da Satun centro e 2 ore dall’aeroporto internazionale di Hat Yai.

Bambina di etnia Maniq nel sud della Thailandia

Bambina di etnia Maniq nel sud della Thailandia

Tiziano Matteucci
Latest posts by Tiziano Matteucci (see all)

About Tiziano Matteucci

"Siede la terra dove nata fui / su la marina dove ’l Po discende / per aver pace co’ seguaci sui." (Dante Alighieri - Inferno, V). Per il resto non c'e' molto da dire. Pensionato italiano che ora risiede in una cittadina del nord ovest della Thailandia per un assieme di causalità e convenienze ... c'è solo una cosa certa: "faccio cerchi sull'acqua ... per far divertire i sassi" (Premdas)
This entry was posted in Asia, Thailandia, Thailandia Viaggi and tagged , , , , , , , . Bookmark the permalink.

Cosa ne pensi di questo post? Lascia un commento