Thailandia, verso il referendum costituzionale

Presidente della Costituzione redazione Commissione Meechai Ruchupan detiene la bozza della nuova costituzione nel corso di una conferenza stampa al Parlamento a Bangkok, Thailandia, Martedì. Il capo della giunta ha detto che permetterà a circa 50 milioni di aventi diritto di votare la sua costituzione in un referendum il 7 agosto (Associated Press) - Foto di Sakchai Lalit

Il Presidente della Commissione per la redazione della Costituzione, Meechai Ruchupan, mostra la bozza della nuova costituzione nel corso di una conferenza stampa al Parlamento di Bangkok, 29 marzo 2016. Foto di Sakchai Lalit/AP

A detta dei critici, la nuova bozza di Costituzione presentata ieri soffre di tanti mali.

Il problema principale della nuova Carta è che concede alla Giunta miliare un potere assoluto anche dopo le elezioni “democratiche” (per ora promesse ed a lungo rinviate).

La Giunta militare mantiene (e manterrebbe) il potere di impedire ai partiti di opposizione la campagna elettorale e può (e potrebbe) impedire al partito politico vincente di nominare un governo. Inoltre la Giunta militare può (e potrà) sospendere o abolire la Costituzione e annullare le elezioni.

Il controllo militare della vita politica nazionale viene anche dal combinato tra la nuova Costituzione e la nuova legge elettorale. Il Senato sarà nominato dai membri dell’NCPO e da altri consulenti di fiducia, garantendo alla Giunta militare il controllo su ogni possibile futura modifica della Costituzione.

Guarnizione speciale alla torta

Per i militari viene anche garantita l’immunità, in modo indiscriminato, per le “azioni” eseguite a seguito di ordini ricevuti. Un’immunità che, estesa oltre la formazione di un nuovo governo, consente  alla Giunta militare di continuare a violare impunemente i diritti umani in quanto concede loro la facoltà di intervento in qualsiasi tipo di protesta.

Insomma: i miliari restano (o vogliono restare) il giudice ultimo della vita, non solo  politica, della Thailandia.

La Giunta militare, guidata dal primo ministro Prayuth Chan-Ocha, ha concesso ai circa 50 milioni di thailandesi con diritto al voto la possibilità di partecipare ad un referendum costituzionale, che dovrebbe tenersi il prossimo 7 agosto,  per decidere la sorte della nuova Costituzione. Alcuni critici si domandano cosa possa accadere in caso di vittoria del NO. La cosa certa è che la Giunta avrebbe un ulteriore motivo per mantenere il controllo del potere allontanando le elezioni nazionali. L’altra certezza, oggi, è che sino ad allora chi critica la Carta in modo inappropriato può finire in prigione per 10 anni.

Molto probabilmente la concessione del voto da parte della Giunta ha il solo scopo di voler apparire “democratica” agli occhi dei sempre più critici governi esteri.

Tiziano Matteucci
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"Siede la terra dove nata fui / su la marina dove ’l Po discende / per aver pace co’ seguaci sui." (Dante Alighieri - Inferno, V). Per il resto non c'e' molto da dire. Pensionato italiano che ora risiede in una cittadina del nord ovest della Thailandia per un assieme di causalità e convenienze ... c'è solo una cosa certa: "faccio cerchi sull'acqua ... per far divertire i sassi" (Premdas)
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