Siria, ad Aleppo il Gran Muftì vuole «un genocidio collettivo»

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Bambina ferita soccorsa da un uomo dopo un raid aereo ad Aleppo, Siria, 28 aprile 2016. Foto Beha el Halebi/Anadolu Agency/Getty Images

La più alta autorità islamica in Siria: «i criminali mercenari vanno uccisi tutti»

(Asiablog.it) — Ad Aleppo, la seconda città della Siria, è in corso una battaglia tra forze governative e ribelli nella quale sono stati uccisi centinaia di civili in pochi giorni.

La settimana scorsa delle bombe presumibilmente lanciate dalle forze del governo di Damasco avevano bombardato l’ospedale Al Quds, nella parte controllata dai ribelli, causando decine di morti tra medici e pazienti.

Ieri secondo la TV siriana i ribelli avrebbero ricambiato la cortesia colpendo con dei razzi l’ospedale Al-Dabbeet, nel quartiere di Muhafaza, facendo tre morti e 17 feriti. 

Nel frattempo Ahmad Hassun, Gran Muftì di Siria, ha invitato le forze governative a compiere «un genocidio collettivo» ad Aleppo est. «I criminali mercenari vanno uccisi tutti», ha detto la più alta autorità dell’Islam sunnita siriano alla TV di stato, mentre i civili farebbeno bene a scappare finchè sono in tempo.

Aleppo est è controllata da Al Nusra, gruppo di rivoltosi di ideologia salafita affiliati ad Al Qaida, e dall’Esercito Siriano Libero, composto dai militari dell’esercito regolare che hanno scelto di passare con i ribelli.

Con più di 300.000 civili che vivono nella parte orientale della città ed oltre un milione sotto il controllo del governo sul lato ovest, le organizzazioni internazionali sul campo hanno denunciato l’imminente disastro umanitario in una Aleppo già pesantemente distrutta da quasi quattro anni di combattimenti.

«Ovunque siamo, sentiamo esplosioni di mortaio, bombardamenti e gli aerei che volano sopra la città», ha detto in un comunicato Valter Gros, dirigente della Croce Rossa ad Aleppo. «Nessuna zona della città è stata risparmiata. I civili sono a rischio ovunque. Ognuno teme per la sua vita».

In Siria i bombardamenti che hanno interessato due ospedali di Aleppo – Al-Quds a est e Al-Dabbeet a ovest – non possono essere considerati fatti isolati. «In questo conflitto sono stati presi ripetutamente di mira ospedali, medici, operatori e volontari», spiega da Damasco Pawel Krzysiek, portavoce del Comitato internazionale della Croce Rossa in Siria.

«Questi attacchi stanno terrorizzando la popolazione civile e nella città di Aleppo, in particolare nella parte orientale, siamo sull’orlo del disastro umanitario».

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Fonte immagine: Guardian

Alessio Fratticcioli

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Alessio è il fondatore e amministratore di Asiablog.it (anche su Facebook e Twitter). Per saperne di più su questo buffo personaggio, la sua lunga e noiosa biografia si trova qui.
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