Vietnam, disastro ambientale: morti milioni di pesci

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Una donna mostra una razza trovata morta sulla spiaggia nella provincia di Quang Tri nel centro del Vietnam. Foto Nguyen Phuc/Thanh Nien

Cause da accertare: i sospetti su un’acciaieria taiwanese

(Asiablog.it) — Un’enorme moria di pesci lungo la costa centrale del Vietnam ha ucciso, dall’inizio di aprile, milioni di creature acquatiche.

Il disastro, che ha interessato 200 chilometri di costa, ha portato al divieto di vendita di pesce e frutti di mare in quattro province centrali e alla temporanea disoccupazione di decine di migliaia di pescatori.

Un’indagine preliminare commissionata dal governo vietnamita ha individuato come possibile causa del disastro ambientale le “emissioni inquinanti da attività umane”.

A finire nell’occhio del ciclone è stato un impianto siderurgico di proprietà della Formosa Plastics, un’azienda taiwanese situata nella zona industriale di Vung Ang, nella provincia di Ha Tinh. 

Il sospetto è che l’avvelenamento delle acque vietnamite sia stato causato dal malfunzionamento di un impianto di trattamento delle acque reflue dell’acciaieria taiwanese.

In un comunicato del 28 aprile, la Formosa si è detta “sorpresa ed amareggiata” riguardo alla moria di pesci, aggiungendo che le sue acciaierie in Vietnam, un investimento da 10 miliardi di dollari, sono dotate di depuratori delle acque reflue costati 45 milioni.

L’azienda ha ammesso di aver riversato in mare 12mila metri cubi di liquidi al giorno, ma continua a sostenere che non ci sono prove che questo sia collegato alla moria di creature acquatiche.

Il gruppo Formosa è noto per la sua scarsa coscienza ambientale. Nel 1998 aveva ammesso la sua responsabilità nello sversamento in mare di 3.000 tonnellate di rifiuti tossici nei pressi del porto di Sihanoukville in Cambogia.

Mentre si attende di sapere con certezza la causa e i responsabili della strage di creature marine, in Vietnam è partita un’ondata di proteste ambientaliste contro la Formosa.

Il disastro ambientale che ha colpito il Vietnam rischia di danneggiare gravemente il suo fiorente settore della pesca che esporta prodotti ittici per un valore di 7 miliardi di dollari l’anno generando l’8% del Pil.

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 Fonte immagine: Thanh Nien News

Alessio Fratticcioli

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