Residenti all’estero: IMU, TASI, TARI 2016

AIRE

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Oggi che la “Festa dell’IMU”, annunciata per ieri (16 maggio) dal PD, e anche ridefinita “No Tasi Day” – che sempre l’abolizione di un’imposta si voleva festeggiare -, è passata senza lasciare tracce memorabili ma solo una breve scia di polemiche oggi già dimenticate, credo serva un riepilogo dell’imposizione fiscale sugli immobili posseduti dagli italiani residenti all’estero.

IMU 2016

Tutti i residenti all’estero devono pagare come “seconda casa” (fatte salve possibili, anche se poco probabili, diverse delibere comunali da verificare Comune per Comune).

Sono esentati dal pagamento solo gli italiani pensionati residenti all’estero, iscritti all’AIRE e percettori di pensione erogata da un ente dello Stato in cui risiedono. Il tutto a valere per un solo immobile tenuto a propria disposizione, che viene equiparato ad “abitazione principale”, qui la Risoluzione completa del MEF che chiarisce la “poco chiara” norma scritta, comprensiva delle specifiche riguardanti le “pensioni internazionali” erogate anche dall’INPS e quant’altro.

La “storia” dell’IMU e dei residenti all’estero, merita un breve riassunto: introdotta da un governo Berlusconi doveva entrare in vigore nel 2014. Il governo Monti anticipò l’introduzione dell’imposta al 2012.

L’IMU 2012/2013 ed in parte 2014, demandava al singolo Comune la facoltà di parificare o meno a “prima casa” un immobile posseduto da un italiano residente all’estero; ovviamente, se il Comune non concedeva la “parificazione”, si pagava come “seconda casa”. Nel triennio suddetto i residenti all’estero hanno subito, quindi, una imposizione fiscale diversa a seconda del Comune in cui si trovava l’immobile posseduto, difficile stabilire se la maggioranza dei residenti all’estero pagasse come “prima o seconda casa”.

L’attuale Governo Renzi, con il “decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, recante misure urgenti per l’emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015. (14G00092) (GU Serie Generale n.121 del 27-5-2014)”, poi convertito nella Legge 80/23 maggio 2014, introduce la parificazione ad immobile principale solo per gli iscritti AIRE che percepiscono la pensione dallo stato estero in cui risiedono (questo a valere dal gennaio 2015).

La modifica quindi ha tolto a tutti i residenti all’estero la possibilità di vedere il proprio immobile parificato ad abitazione principale (era una facoltà del singolo Comune e, in teoria, tutti i residenti all’estero potevano esserne beneficiati).

N.B. Questa è la mia visione della “storia”, una lettura che potrà non piacere a tutti e di certo mancheranno alcuni dettagli più o meno tecnici e/o politici, se esiste qualche altra visione: ben venga.

TASI 2016

Con la Legge di stabilità 2016 viene a cadere la riduzione di 2/3 (L.80/2014), applicata ai residenti all’estero pensionati del paese di residenza nel 2015, in quanto la “prima casa e le sue pertinenze” vengono esentate dall’imposta.

Tutti gli altri residenti all’estero devono informarsi presso il Comune in cui è ubicato l’immobile.

Già nel 2015 c’erano Comuni – impossibile indicare quali e quanti – che con apposita delibera, esentavano dalla TASI i residenti all’estero che pagavano l’IMU come “seconda casa”; altrettanto impossibile stabilire quanti di questi Comuni abbiano confermato il medesimo regolamento per il 2016.

TARI 2016

La TARI, fatto salvo il pagamento di 1/3 per i beneficiati dalla L. 80/2014, viene regolata con appositi regolamenti comunali in cui erano già previste (2014) riduzioni per gli immobili dei residenti all’estero, anche in questo caso contattare il proprio Comune e/o l’Ente esattore.

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Riguardo alla TASI: sopra ho scritto che se un italiano residente all’estero – con i requisiti richiesti – possiede un immobile parificato a prima casa: non paga IMU e non paga TASI. Ma l’estenuante lavoro dei nostri legislatori lascia sempre qualche grande o piccolo dubbio:

Dal 2016, in applicazione della Legge di Stabilità, oltre all’esenzione IMU per le Abitazioni principali AIRE dovrebbe valere anche l’esenzione TASI come per le altre abitazioni principali (Categorie da A2 ad A7). (Amministrazioni Comunali)

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Nota a margine: di tutti i post dedicati all’AIRE/IMU il più letto risulta essere ancor oggi quello di maggio 2015, nonostante sia aggiornato con un avviso che il post è “superato” dall’evidenza dei fatti intercorsi nel frattempo (a maggio 2015 ho dato una mia interpretazione della Legge 80/2014, interpretazione smentita dalla successiva Risoluzione del MEF sopra citata e che, oggi mi si dice, riflette le intenzioni del legislatore).

Questi i post più recenti, Residenti all’estero (AIRE), IMU, TARI, TASI – aggiornamento dicembre 2015, in cui prendo atto – tardivamente ed a malincuore – della diversa interpretazione della L.80/2014 ed il recente AIRE – IMU, Festa anche per i residenti all’estero?, che mi ha consentito di poter dialogare con l’Onorevole Marco Fedi, deputato eletto nella Circoscrizione estero Africa, Asia, Oceania ed Antartide, a cui rinnovo il ringraziamento per la disponibilità al confronto.

Tiziano Matteucci
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"Siede la terra dove nata fui / su la marina dove ’l Po discende / per aver pace co’ seguaci sui." (Dante Alighieri - Inferno, V). Per il resto non c'e' molto da dire. Pensionato italiano che ora risiede in una cittadina del nord ovest della Thailandia per un assieme di causalità e convenienze ... c'è solo una cosa certa: "faccio cerchi sull'acqua ... per far divertire i sassi" (Premdas)
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2 Responses to Residenti all’estero: IMU, TASI, TARI 2016

  1. Angelo Cocchiarella says:

    OTTIMO ma se i comuni rispettassero le regole e facessero pagare tutti senza inciuci vivessimo tutti felici e contentiiii.CIAOOOOOOO!!!!!!!

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