Morti e mortacci

Tiziano Matteucci
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"Siede la terra dove nata fui / su la marina dove ’l Po discende / per aver pace co’ seguaci sui." (Dante Alighieri - Inferno, V). Per il resto non c'e' molto da dire. Pensionato italiano che ora risiede in una cittadina del nord ovest della Thailandia per un assieme di causalità e convenienze ... c'è solo una cosa certa: "faccio cerchi sull'acqua ... per far divertire i sassi" (Premdas)
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10 Responses to Morti e mortacci

  1. Dura critica al direttore Travaglio?
    Ma in realta’ Travaglio ha tutte le ragioni del mondo.
    Giornalismo 101: Notiziabilità.

    • Non so dove hai letto questa sciocca affermazione.

      In un suo editoriale Travaglio scrive:
      “Tranquilli, ragazzi: siamo solo un giornale libero che pubblica notizie. E continuerà a farlo, senza rendere conto a nessuno se non ai lettori. A prescindere da chi se ne giova. La “linea politica” (che coincide non con questo o quel partito, ma con la Costituzione) la esprimiamo nei nostri commenti. Uno dice o fa cose in linea col nostro pensiero? Applausi. Uno dice o fa cose distanti dal nostro pensiero? Fischi.”

      Poi vero che un quotidiano cartaceo non può proporre “tutte le notizie” e deve sempre fare scelte che escludono. Esclusioni spesso legate anche a tanti altri fattori (un attentato a Bagdad anche di dimensioni maggiori di quello di Nizza sconta la scarsa conoscenza politica della situazione locale, la copertura giornalistica affidata ai flash d’agenzia e, purtroppo, anche il relativo interesse della platea in cui operi).

      Ben diverse le possibilità di un quotidiano online.

  2. Per il Fatto Quotidiano (online) del 4 luglio, direttore Travaglio, 24 arresti in Italia sono piu’ notiziabili dei 308 morti del massacro di Baghdad del 3 luglio.

    E Travaglio ha ragione.

    Giornalismo 101: Notiziabilità.

    • Alla stessa ora Al Jazeera, che ovviamente ha un target diverso rispetto al Fatto, puntava fortemente sulla notizia di Baghdad con “articolo di apertura”, “strilli”, immagini e quant’altro.
      Ancora una volta, ovviamente: Notiziabilità.

      • Riguardo alla vignetta di Disegni, a pensarci bene, se vuol essere un rimprovero a Travaglio (pur mancandomi la completezza della sua affermazione), direi che la cosa va a tutto merito del “quotidiano” che afferma di “non guardare in faccia a nessuno” … ma restano comunque “cose” che, come ho scritto, purtroppo scontano l’incidenza di fattori esterni all’informazione vera e propria e ricadono nel complesso sistema di economicità legata a quantità di lettori e raccolta pubblicitaria con ricadute sull’organico redazionale e quindi all’avere o meno corrispondenti esteri … nessun quotidiano italiano risplende per l’informazione estera, il Fatto online non fa eccezione ed anzi, in molti casi, propone articoli di “cronaca nazionale” prendendo spunto (correttamente dichiarato) da articoli già proposti da Repubblica o Corriere

        • A mio avviso non e’ tanto un qualcosa di “italiano”.
          Sono le regole basilari del giornalismo, ovunque al mondo.

          Ad esempio, il giorno dopo la tragedia del treno in Puglia, credo che molti o tutti i giornali italiani abbiano riservato la prima pagina all’orribile tragedia.

          I giornali non italiani non gliel’hanno data. Nel New York Times era a pagina 10 o 20, se ricordo bene. Immagino che sull’equivalente del CorSera o della Repubblica in Mongolia, Sud Africa o Papua Nuova Guinea non c’era nemmeno un accenno.

          Non perché i direttori dei giornali non italiani siano particolarmente amorali, cattivi o anti-italiani.

          Ma, semplicemente, per ragioni di notiziabilità, che tra i criteri fondamentali ha la vicinanza e il pubblico interesse.

          Carinissima la vignetta di Disegni, ma credo che se fosse un direttore del giornale si comporterebbe esattamente come si comportano, generalmente, i direttori dei giornali di tutto il mondo.

    • In questo mondo di tragedie su certi aspetti della comunicazione a volte conviene soprassedere, come sui refusi.
      Comunque non vedo la fonte (e devo ritenerlo un sunto, presunto)

      p.s. il direttore del Fatto online è Peter Gomez

      • Ah, credevo che Gomez fosse direttore della testata online e Travaglio di quella cartacea. Mea culpa.

        • Tiziano says:

          Ooops …
          da una parte scrivi che: “Per il Fatto Quotidiano (online) del 4 luglio, direttore Travaglio…”
          Io preciso che “online” è diretto da Gomez, tu rispondi
          (vedi sopra) … forse tu intendevi scrivere “il Fatto Quotidiano (cartaceo) visibile online … ”

          A questo punto meglio metterci una pietra sopra, per di più rispondevo connesso da WP e non vedevo le (erronee) immagini abbinate ai tuoi commenti
          :-D

          • 555 ;)
            Sì, e inoltre a me interessa(va)no molto poco i nomi degli ipotetici protagonisti (Travaglio, o Gomez, o Disegni, o Pincopallo).

            Era più un commento in generale.

            Nel senso, simpatica vignetta, it strikes a chord! Ma ovviamente l’Anonimo Direttore che considera più noziabili, ad esempio, i 10 morti sgozzati in Italia piuttosto che i 100 morti sgozzati nelle isole Figi, non è un “cattivone”. Dare spazio giornalistico a una notizia non è necessariamente un giudizio “morale”. Il direttore del FQ non dice e non pensa che i 24 indagati o arrestati in Italia sono più “umani” degli oltre 300 morti a Baghdad. Crede solamente che siano più notiziabili. Si riuniscono ogni giorno nelle redazioni anche per discutere di questo.

            Poi ovviamente altre testate (come Al Jazeera) hanno linee editoriali e priorità differenti. Magari parlano meno degli avvisi di garanzia e parlano più di bombe. E ovviamente, in generale, tutte le testate parlano più dei morti “loro” e meno dei “nostri” (vicinanza geografica e/o culturale: criterio basilare della notiziabilità).