Intervista a Serena Puosi, autrice del libro “Indimenticabile India. Racconti di viaggio in India del Nord tra il Rajasthan, Agra e Varanasi”

Intervista Serena Puosi, autrice del libro “Indimenticabile India. Racconti di viaggio in India, Rajasthan, Agra Varanasi

Serena Puosi, autrice del libro “Indimenticabile India. Racconti di viaggio in India del Nord tra il Rajasthan, Agra e Varanasi”

Ciao Serena, per iniziare raccontaci qualcosa di te, qualcosa che vorresti che i nostri lettori sapessero prima di entrare in contatto con il libro che hai scritto.

Ciao Alessio e grazie per questa intervista! Sono Serena, vivo in Versilia, amo la Toscana ma trovo sempre un buon pretesto per viaggiare. Ogni luogo mi incuriosisce perché trovo che ci sia sempre qualcosa di nuovo da imparare dalle diversità. Sono copywriter e social media specialist, ma al momento la mia occupazione principale è prendermi cura della mia piccola Anita. Tra una canzoncina e l’altra continuo a scrivere e a imbarcarmi in nuovi progetti che hanno sempre a che fare con la scrittura, le foto e il mondo social.

Perché hai deciso di scrivere il libro Indimenticabile India?

Non l’ho deciso, è il libro che è venuto da me! Scherzi a parte, la scrittura è la mia forma di comunicazione prediletta e scrivere un libro era il mio grande sogno nel cassetto. L’occasione si è presentata sotto forma di una email in cui mi si chiedeva se volessi mettere il mio viaggio in India del Nord in un contenitore più grande di qualche post sul blog e così ho accettato di corsa! Erano anni che desideravo visitare l’India e, una volta tornata a casa, mi sono resa conto di quanto questo viaggio mi avesse profondamente toccato. Scriverne è stato come ripercorrere quelle strade e riviverne le emozioni provate.

Dovendo riassumere in poche righe il messaggio del libro Indimenticabile India, cosa diresti?

Indimenticabile India è sostanzialmente un diario di viaggio e un raccoglitore di emozioni scaturite dal giro tra il Rajasthan, Agra e Varanasi. Non è una guida di viaggio ma può essere una valida lettura per costruire un itinerario in queste terre e per prepararsi almeno in minima parte a ciò che un viaggio del genere può darti. È un libro per chi ha in mente l’India ma non ha il coraggio di partire ma anche per chi non è convinto della destinazione e vuole saperne di più per farsi un’idea. La mia testimonianza non è che una goccia nel mare di tutto quello che è stato scritto e detto su questo sterminato subcontinente, ma a volte troviamo delle anime affini attraverso la lettura ed è lì che nasce la magia!

Indimenticabile India. Racconti di viaggio in India del Nord tra il Rajasthan, Agra e Varanasi, libro Serena Puosi

Indimenticabile India. Racconti di viaggio in India del Nord tra il Rajasthan, Agra e Varanasi. Un libro di Serena Puosi


Cosa vorresti che il lettore riuscisse a comprendere leggendo Indimenticabile India?  

L’India è talmente sterminata e ricca di esperienze da poter fare che può essere letta in milioni di modi. Vorrei che ognuno si ritagliasse il suo significato e attraverso la lettura del mio libro cogliesse le sfaccettature che più lo interessano. Il mio scopo è quello di instillare nel lettore la voglia di conoscere questo paese (o meglio anche una piccolissima parte di esso) fuori dagli spiacevoli fatti per cui l’India balza alle cronache. E, molto più semplicemente, vorrei che i lettori passassero qualche piacevole ora in compagnia delle mie parole e viaggiassero intanto con la fantasia.

Bene, adesso facciamo un passo indietro. Ci racconteresti quando e perché ti è venuta la voglia o è sopraggiunta la necessità di partire per l’India?

Sognavo l’India da anni, avevo in mente questo posto esotico da cartolina con colori accesi e paesaggi incredibili. Negli anni si sono sommate a queste immagini letture mirate per entrare dentro questo paese sconfinato che, non a caso, è definito subcontinente. Mi sono nutrita delle parole di chi aveva avuto la fortuna di andarci e piano piano il mio timore di non essere pronta per un’esperienza del genere ha lasciato lo spazio alla curiosità: ho fatto un biglietto aereo per Delhi e ho cominciato a selezionare le città da vedere, cosa che necessariamente va fatta perché non basterebbe una vita a visitare tutta l’India! L’itinerario che ho pensato per il mio primo viaggio partiva con una certezza: vedere con i miei occhi il Taj Mahal!

Taj Mahal, Agra, Uttar Pradesh, India. Foto Serena Puosi

Taj Mahal, Agra, Uttar Pradesh, India. Foto Serena Puosi

«Pareva la faccia di san Sebastiano: reclinata un po’ su una spalla, le labbra gonfie e quasi bianche, gli occhi come spalmati di un pianto disseccato, e una palpebra tirata e rossa. Camminava lungo il ciglio della strada alberata, alla periferia di Gwalior e, essendosi accorto che io l’avevo per un attimo osservato, adesso ci veniva dietro, con un doloroso sorriso. Era coperto dei soliti stracci bianchi: e intorno a lui, lungo quel viale periferico (se periferia e centro hanno un senso per le città indiane), la solita lugubre miseria, i soliti negozietti grandi poco più che scatole, le solite casupole in disfacimento, i soliti magazzini marciti dal soffio dei monsoni, il solito altissimo odore che mozza il fiato. Quell’odore di poveri cibi e di cadaveri, che, in India, è come un continuo soffio potente che dà una specie di febbre. È quell’odore, che, diventato un po’ alla volta una entità fisica quasi animata, sembra interrompere il corso normale della vita nei corpi degli indiani. Il suo alito, colpendo quei poveri corpicini coperti di leggera e sudicia tela, sembra come corroderli, impedendogli di crescere, di arrivare a una compiutezza umana. In quel potente odore, dunque, Muti Lal ci veniva dietro umile e ansioso.» 

Sono parole di Pier Paolo Pasolini, che trascorse un lungo soggiorno in India negli anni Sessanta. Pasolini rimase letteralmente affascinato dagli indiani, che descrisse come “esseri favolosi” immersi in un mondo retto da strutture mentali lontane anni luce da quelle occidentali. Nonostante questo immaginario favolistico, il poeta non nascose al lettore occidentale gli odori, il sudiciume e la “lugubre miseria” che caratterizza(va) l’India reale, vale a dire quella al di fuori dagli alberghi per stranieri e delle abitazioni degli indiani benestanti. Qual è la tua esperienza da viaggiatrice e da scrittrice con questo aspetto dell’India?

È incredibile come tu abbia selezionato, tra la sterminata letteratura sull’India, il testo che più ha fatto breccia nel mio cuore! Grazie per aver riportato un pezzo di “L’odore dell’India”, un libro che ho trovato molto affine al mio sentire. Pasolini in questo testo ha avuto il coraggio di mostrarci l’India per quello che era, senza abbellimenti, solo cruda realtà, il tutto osservato attraverso i cinque sensi, atteggiamento che ritengo fondamentale per viaggiare. Trovo che sia molto onesto che un intellettuale non metta l’accento solo sulle bellezze ma anche sulle miserie, e nel mio piccolo è quello che ho cercato di fare una volta tornata da questo viaggio. Non si può parlare dell’India prescindendo dalle sue miserie e debolezze, dalla povertà e dalla sporcizia. Per fortuna tutto questo è sopraffatto dalle splendide architetture, dai paesaggi sempre diversi, dal sorriso delle persone e dalla loro genuina curiosità.

Jodhpur, città blu, Rajasthan, India

Jodhpur, nel Rajasthan, conosciuta come “città blu” per il colore delle case. Foto Serena Puosi

Ce la faresti a riassumere l’India di oggi in 3 sostantivi?

Contrasto: Riallacciandomi alla precedente risposta, l’India è una terra di contrasti e suscita sentimenti agli antipodi: o la si ama o la si odia. L’India è ricchezza estrema e povertà assoluta, architetture di marmo lavorato accanto alle bidonville, grandezza e abissi.

Moltitudine: Non mi è mai capitato di girare lo sguardo e non vedere nessuno, gli indiani sono tanti, tantissimi! Li ho visti ovunque, anche nei luoghi più sperduti come il deserto o le montagne. Spesso sono timidi, altre volte la curiosità di conoscerti è talmente forte che ti si avvicinano e vogliono una foto insieme. Hanno un modo di dire sì con la testa tutto diverso dal nostro, fanno come una specie di onda dondolando la testa.  

Spiritualità: Questo è un aspetto molto sentito, che non può passare inosservato nemmeno al più laico dei viaggiatori. Nelle città non possono mancare le visite ai templi principali non solo per apprezzarne l’architettura, ma soprattutto per vedere quanto è sentito questo aspetto della vita per gli indiani, che spesso fanno donazioni e preghiere giornalmente.

Qual è il tuo rapporto con il cibo indiano?

Direi ottimo! Ho apprezzato molto il cibo indiano e mi sono invaghita delle sue spezie: sono tornata con una scorta di ogni sorta di garam masala e curry! In genere è anche molto piccante, ma basta chiedere di essere clementi per avere piatti più delicati. La cosa che ho particolarmente apprezzato non mangiando carne è che c’è sempre la possibilità di scegliere piatti vegetariani, sempre indicati e bene in evidenza, cosa particolarmente utile anche per gli indiani che fanno questa scelta per motivi religiosi.

Che consiglio daresti a chi vuole avvicinarsi all’India, e che informazioni che potrebbero essere utili a chi tra i nostri amici italiani sta organizzando un viaggio in India?

La prima cosa che consiglio è di non avere paura: si sentono molte notizie negative provenienti dall’India e, senza voler sminuire i fatti fortemente negativi che accadono (come in tutto il mondo del resto), credo non sia il caso di lasciarsi intimorire. La parte dell’India che ho visitato (Rajasthan, Agra e Varanasi) è avvezza al turismo e sicura, quindi non c’è da temere se si seguono le normali accortezze valide in tutto il mondo. Se invece siete in dubbio sull’India perché non vi sentite pronti quello che vi posso dire è che per l’India non lo si è mai! Per quanto riguarda, invece, l’organizzazione del viaggio, vi rimando a un post che ho scritto al rientro e che risponde a tutte le domande più frequenti e ai dubbi pre partenza: Come organizzare un viaggio in India del Nord.

Salutandoti e augurandoti buona fortuna ti faccio un’ultima domanda: la cosa più bella che hai trovato in India secondo i tuoi gusti personali.

È sempre difficile rispondere a questa domanda perché non posso ridurre tutta l’esperienza in una sola immagine. È il viaggio stesso ad avermi travolto e conquistato, sia sul momento ma ancor più nel ricordo. Proverò a riassumere il tutto a qualche immagine significativa: non scorderò mai il momento in cui ho visto di fronte a me il Taj Mahal, ripenserò sempre con piacere al tramonto nel deserto del Thar e alla camminata tra i vicoli della città blu, Jodhpur. Non potrò mai scordare le mille foto scattate insieme agli indiani e le strade che abbiamo percorso, così pittoresche e così “indiane”. Ah, e i sari delle donne indiane, quelli rimangono impressi così come i loro sorrisi.

Un’ultima cosa! Dove è possibile trovare il tuo libro Indimenticabile India?

Lo potete trovare online: su Amazon trovate anche la versione cartacea, mentre su tutti gli altri store online segnalati da Goware si trova la versione ebook.

Grazie ancora Alessio per questa intervista!

Grazie a te!

donne india sari giallo rosso

Donne indiane con i loro meravigliosi sari (tipico drappo femminile indiano) dai colori sgargianti. Foto Sara Puosi

Alessio Fratticcioli

About Alessio Fratticcioli

Alessio è il fondatore e amministratore di Asiablog.it (anche su Facebook e Twitter). Per saperne di più su questo buffo personaggio, la sua lunga e noiosa biografia si trova qui.
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One Response to Intervista a Serena Puosi, autrice del libro “Indimenticabile India. Racconti di viaggio in India del Nord tra il Rajasthan, Agra e Varanasi”

  1. mapko64 says:

    L’intervista è un’ottima presentazione del libro di Serena Puosi.
    Emerge la grande passione dell’autrice per l’India.

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