India, reddito di base universale: gli esperimenti sono un successo

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India, reddito di base universale: gli studi pilota sono un successo. È la soluzione alla povertà?

Meno fame, meno malattie, meno debiti, meno abbandono scolastico, più lavoro: in India gli studi pilota dimostrano i molti effetti positivi dell’introduzione di un reddito di base universale

(Asiablog.it) — In India gli studi pilota sul reddito di base universale (universal basic income, UBI) hanno avuto successo: ne hanno discusso decine di politici, economisti ed esperti in una conferenza tenutasi all’Institute for Human Development (IHD) di Delhi il 10 luglio scorso.

Cos’è il reddito di base universale (UBI)

L’UBI è un trasferimento diretto e incondizionato di denaro dallo stato a tutti i cittadini che sostituisce in parte o in toto il complesso sistema di sussidi governativi condizionati oggi esistente.

La ratio della proposta si ispira ad un principio di semplicità. I sostenitori del reddito di base universale sostengono che l’UBI permetterebbe allo stato di aiutare tutti i meno abbienti con costi amministrativi limitati, in quanto non sarebbe necessario controllare che esistano i prerequisiti e la dichiarazione sia onesta. Questa semplificazione porterebbe a risparmi considerevoli se si pensa che oggi il programma di sussidio alimentare indiano (Public Distribution System, PDS) per ogni rupia di cibo spende 3,65 rupie in costi amministrativi.

In sostanza, il reddito di base verrebbe versato direttamente nel conto corrente di ogni cittadino, azzerando anche i problemi di corruzione, concussione, abuso d’ufficio, falso e truffe che caratterizzano l’attuale complesso sistema di welfare condizionato in India come altrove. Inoltre, l’UBI non introdurrebbe incentivi perversi (del tipo: non lavoro perché altrimenti perdo il sussidio) come avviene con altre prestazioni sociali come certe forme di sussidi di disoccupazione o salario minimo.

Gli esperimenti di reddito di base in India

L’introduzione dell’UBI per 18 mesi in nove villaggi rurali nello stato di Madhya Pradesh ha avuto molti effetti positivi, tra cui il miglioramento della qualità nutrizionale, una diminuzione dei gravi problemi di salute, una diminuzione del tasso di abbandono scolastico, una diminuzione dell’indebitamento delle famiglie, maggiori opportunità di lavoro e salari più alti, soprattutto per le donne.

Inoltre l’UBI non ha causato un aumento nel consumo di alcol o altre sostanze pericolose o non salutari, sfatando uno dei principali argomenti avanzati da chi si oppone all’introduzione del reddito di base. Al contrario, il consumo di alcol nei villaggi pilota è diminuito.

Tutti i dati sono consultabili nel 2017 Economic Survey, un documento pubblicato dal Ministero delle Finanze indiano, che ha dedicato un intero capitolo al reddito di base universale.

Mille rupie per debellare la povertà assoluta

Sulla base del successo di questi progetti pilota, alla conferenza organizzata dall’IHD il professor Pranab Bardhan, accademico indiano che insegna economia all’Università della California, Berkeley, ha proposto l’introduzione di un reddito di base di circa mille rupie (circa 13,25 euro) al mese per ogni cittadino dell’India.

Questo reddito incondizionato aiuterebbe gli oltre 200 milioni di indiani che oggi vivono con meno di due dollari al giorno a superare la soglia di povertà assoluta.

Certo, resta da risolvere il problema principale di un programma di questo topo, ovvero trovare i fondi per finanziarlo. A proposito Bardhan suggerisce di finanziare l’UBI con un aumento delle tasse per i ricchi — in India ci sono 132 miliardari in dollari, ndr — e la cessazione di alcuni programmi di sussidi governativi la cui efficienza ed efficacia, come detto, sono quantomeno dubbie.

Per l’India, che recentemente è diventata la quinta economia mondiale superando l’ex-madrepatria Gran Bretagna, il problema della povertà rimane una delle sfide più drammatiche ed urgenti. A questo proposito «l’UBI è un’idea potente», scrive il Ministero delle Finanze indiano nell’Economic Survey, aggiungendo che se i tempi non sono maturi per la sua implementazione, lo sono di certo per una seria discussione sul tema.

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Alessio Fratticcioli

About Alessio Fratticcioli

Alessio è il fondatore e amministratore di Asiablog.it (anche su Facebook e Twitter). Per saperne di più su questo buffo personaggio, la sua lunga e noiosa biografia si trova qui.
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