Cambogia, due ex leader Khmer Rouge condannati all’ergastolo per genocidio

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I guerriglieri dei Khmer Rossi su una jeep a Phnom Penh il 17 aprile 1975, il giorno in cui la capitale cambogiana si arrese, dopo un assedio di tre mesi e mezzo, alle forze di Pol Pot. Foto Jeremiah SJOBERG / AFP

Al “Processo di Norimberga” della Cambogia sono stati condannati Nuon Chea e Khieu Samphan, due pezzi da novanta del regime dei Khmer Rouge

(Asiablog.it) – Venerdì mattina, quattro decenni dopo la morte di almeno 1,7 milioni di cambogiani sotto il regime di Pol Pot, un tribunale internazionale ha dichiarato che i Khmer Rouge hanno commesso un genocidio contro due minoranze etniche della Cambogia: i Cham e i Vietnamiti.

Il Tribunale speciale della Cambogia per la persecuzione di crimini commessi durante il periodo della Kampuchea Democratica, meglio noto col nome di Tribunale speciale per i Khmer Rossi, ha condannato all’ergastolo Nuon Chea e Khieu Samphan, due membri del regime che ha governato la Cambogia dal 1975 al 1979.

Entrambi sono stati dichiarati colpevoli di crimini contro l’umanità e gravi violazioni delle Convenzioni di Ginevra. Il 92enne Nuon Chea, ex numero due del regime, è stato riconosciuto colpevole di genocidio sia contro i Cham che contro i Vietnamiti, mentre l’87enne Khieu Samphan, ex Capo di Stato della Kampuchea Democratica, è stato riconosciuto colpevole di genocidio solamente contro i Vietnamiti.  Entrambi erano già stati condannati all’ergastolo in un precedente processo.

Il verdetto, trasmesso in diretta televisiva in tutto il Paese, ha ripetuto molte volte parole come omicidio, sterminio, schiavitù, tortura, persecuzione per motivi politici e atti contrari alla dignità umana. I giudici hanno elencato esempi dettagliati di crimini commessi ai danni delle sopra citate minoranze etniche, quali i lavori forzati e forme di tortura che vanno dal soffocamento con sacchetti di plastica all’estrazione delle unghie dei piedi e delle mani. Le persone di religione musulmana sono state costrette a mangiare carne di maiale. I dipendenti pubblici del precedente regime sono stati giustiziati mediante scariche elettriche utilizzando cavi telefonici. Mentre veniva letto il lungo verdetto, Nuon Chea, con gli occhi schermati da enormi occhiali scuri e le labbra che incorniciano una bocca priva di denti, ha chiesto di poter ascoltare il procedimento in una cella di attesa piuttosto che nell’aula di tribunale.

Hun Sen, l’attuale dittatore della Cambogia nonché ex membro dei Khmer Rossi, si era opposto alla formazione del tribunale. Nel 1998 disse che Khieu Samphan e Nuon Chea dovrebbero essere accolti con “mazzi di fiori, non con prigioni e manette”. Altri si chiedono a cosa possa servire, a quattro decenni dal genocidio, condannare all’ergastolo una coppia di anziani. Tuttavia, un verdetto di genocidio a Phnom Penh, indipendentemente dal ritardo con cui è arrivato o dalla sua portata limitata, comporta implicazioni per futuri procedimenti giudiziari di crimini contro l’umanità, sia in Cambogia che in altri Paesi come la Birmania o il Sudan. “Abbiamo bisogno di mostrare al mondo che anche se ci vorrà molto tempo, possiamo dare giustizia”, ha detto Ly Sok Kheang, direttore del Centro per la pace di Anlong Veng e ricercatore per gli sforzi di pace e riconciliazione.

Nel 1975, Pol Pot e i suoi guerriglieri comunisti conquistarono Phnom Penh, la capitale cambogiana, e dichiararono l’Anno Zero. L’obiettivo era formare una società agraria senza classi. Dal 1975 al 1979 tra un quinto e un terzo della popolazione della Cambogia è stata assassinata o uccisa dal superlavoro, dalla fame o dalle malattie.

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Alessio Fratticcioli

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Alessio è il fondatore e amministratore di Asiablog.it (anche su Facebook e Twitter). Per saperne di più su questo buffo personaggio, la sua lunga e noiosa biografia si trova qui.
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2 Responses to Cambogia, due ex leader Khmer Rouge condannati all’ergastolo per genocidio

  1. Paola says:

    Interessante. Grazie

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