Taipei, studenti occupano Parlamento: si oppongono a patto commerciale Cina-Taiwan
(Asiablog) – Il 18 marzo migliaia di studenti di Taipei hanno circondato e occupato il Palazzo del Parlamento per protestare contro l’Accordo di integrazione economica Cina-Taiwan. Con l’accordo la Cina si impegnerebbe ad aprire 80 settori di servizi della propria economia alle imprese di Taiwan, mentre Taipei aprirebbe 64 settori di servizi ad imprese della Repubblica Popolare, tra i quali commercio, telecomunicazioni, sanità, finanza e trasporti.
Gli studenti, che si definiscono ‘Movimento Studentesco del Girasole‘ o Sunflower Student Movement (太陽花學運), chiedono di ritirare il patto sull’accordo commerciale, voluto dal governo guidato dai nazionalisti del Kuomintang (KMT) ma ancora in attesa di ratifica da parte del Parlamento, sostenendo che esso renderà la vita più difficile ai lavoratori di Taiwan e danneggerà le piccole imprese dell’isola. Molti temono che questo accordo consentirà a Pechino di espandere la sua influenza su tutta l’isola, che la Cina vede ancora come una provincia ribelle, in una prospettiva di annessione di fatto.
Ieri il presidente taiwanese Ma Ying-jeou aveva aperto al dialogo proponendo ai leader studenteschi un incontro nel suo ufficio. Il presidente aveva fatto sapere di essere pronto a dialogare «senza fissare alcuna condizione preliminare,» ribadendo però di considerare l’accordo commerciale necessario per il futuro economico di Taiwan. I leader della protesta, che pure nei giorni precedenti avevano richiesto di incontrare il presidente, hanno deciso infine di rifiutare l’incontro, tacciando Ma di ipocrisia ed annunciando di non avere alcuna intenzione di abbandonare l’edificio occupato. Oltre al Parlamento, gli studenti avevano anche occupato il Governo di Taiwan, ma l’edificio è stato prontamente sgombrato dalla polizia.
La protesta in corso rappresenta la maggiore sfida al governo da quando Ma ha assunto l’incarico nel 2008, e con il passare dei giorni sembra che il movimento studentesco stia raccogliendo consensi sempre più ampi. «Vediamo i professori uscire e sostenere questi studenti. Alcune università hanno addirittura accordato il permesso di andare fuori a protestare», ha riferito un osservatore. «Gli studenti stanno facendo la cosa giusta», ha commentato Su Tseng-chang, ex primo ministro e leader dell’opposizione del Partito democratico progressista (DPP).
Taiwan, il cui nome ufficiale è Repubblica di Cina, è uno Stato de facto dell’Asia orientale. Nato nel 1949 come un regime monopartitico basato sul KMT del Generalissimo Chiang Kai-Shek, con le riforme attuate negli anni Ottanta e Novanta il Paese si è rapidamente trasformato in una delle democrazie multipartitiche più libere del continente asiatico. A differenza della Repubblica Popolare, oggi a Taipei liti ed aspri dibattiti in Parlamento sono comuni e le proteste di piazza, spesso di natura economica ed anti-cinese, sono quasi all’ordine del giorno.
Fonte immagine: Want China Times
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