L’ex generale è il candidato presidente di chi in Indonesia rimpiange l’uomo forte
BANGKOK (Asiablog) – Prabowo Subianto, 62 anni, candidato alla presidenza dell’Indonesia per il “Partito Movimento per una Grande Indonesia”, è un ex militare accusato di violazioni dei diritti umani in relazione alla tortura di 23 attivisti democratici, 13 dei quali desaparecidos.
Subianto proviene da una famiglia agiata e vanta un patrimonio di circa 150 milioni di euro. E’ figlio dell’economista Sumitro Djojohadikusumo, ministro nei governi dei primi due Presidenti dell’Indonesia, ma soprattutto genero di Suharto, dittatore dell’Indonesia per 31 anni, dal 1967 al 1998.
In campagna elettorale Subianto ha sfruttato la nostalgia crescente per i tempi del regime autoritario di Suharto, sentimento forte in alcuni settori del Paese, delusi dal nascente sistema democratico che insieme alla libertà ha favorito lo sviluppo di istanze sociali che minacciano i tradizionali detentori del potere economico, politico e culturale dell’arcipelago indonesiano.
Viste le credenziali, i critici temono che una sua presidenza rischierebbe di arrestare il processo di democratizzazione del Paese.
Subianto è sostenuto, tra l’altro, dai gruppi islamici radicali come il “Fronte dei Difensori dell’Islam”, Prabowo rappresenta una leadership conservatrice e possibilmente reazionaria. Nonostante questo, il suo programma economico, che prevede il finanziamento e lo sviluppo dei villaggi indonesiani, gli ha fatto guadagnare ampi consensi nella aree rurali.
Secondo un exit poll, Subianto avrebbe perso le elezioni presidenziali indonesiane del 9 luglio 2014, fermandosi al 48% dei voti. Joko Widodo detto “Jokowi” avrebbe vinto con il 52 per cento.
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