Hong Kong, Pechino approva legge che riduce autonomia

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Un manifestante pro-democrazia punta il dito contro la polizia durante una manifestazione contro la legge sulla “sicurezza nazionale”, nel distretto di Mong Kok, a Hong Kong, il 12 giugno. Foto Sydney Sydney Morning Herald

Criminalizzati gli atti di “separatismo, sovversione, terrorismo e collusione con forze straniere”. Secondo i critici la legge erode l’autonomia di Hong Kong. Inizia il Regime del Terrore, dice il leader pro-democrazia Joshua Wong

(Asiablog.it) — Martedì 30 giugno il Comitato permanente dell’Assemblea nazionale del popolo (il massimo organo legislativo di Pechino) ha approvato la controversa legge sulla sicurezza nazionale a Hong Kong: il testo è stato votato all’unanimità, scrive il South China Morning Post.

La legge, che intende reprimere il “separatismo”, la “sovversione”, il “terrorismo” e la “collusione con forze esterne e straniere”, mira a ripristinare la stabilità nell’ex colonia britannica, scossa nel 2019 da oceaniche manifestazioni a favore del rispetto dell’autonomia della città-isola.

Wong: «Hong Kong entra in una nuova era»

Gli oppositori temono che la nuova legge sarà utilizzata dal regime di Xi Jinping per svuotare il sistema di governo semi-autonomo e limitare ulteriormente le libertà civili di cui gode il popolo hongkonghese.

«Da ora in poi, Hong Kong entra in una nuova era di regno del terrore […] con procedimenti arbitrari, prigioni segrete, processi segreti, confessioni forzate, repressioni dei media e censura politica», ha scritto su Twitter il leader pro-democrazia Joshua Wong.

La Ong per i diritti umani Amnesty International (AI) ha descritto il passaggio della legge come «la più grande minaccia ai diritti umani nella storia recente della città».

«La velocità e la segretezza con cui la Cina ha approvato questa legislazione», ha affermato Joshua Rosenzweig, direttore del China Team di AI, «intensifica la paura che Pechino abbia intenzionalmente creato un’arma di repressione da usare contro i critici del governo, comprese le persone che stanno semplicemente esprimendo le loro opinioni o protestando pacificamente».

Il contenuto integrale del testo in questione, redatto a Pechino in sole sei settimane (almeno ufficialmente), non è ancora noto né ai quasi 7,5 milioni di cittadini di Hong Kong, né  ai membri del Consiglio legislativo locale.

Martedì mattina, durante la sua conferenza stampa settimanale, la capo esecutivo locale Carrie Lam si è rifiutata di confermare l’adozione della legge. «Penso che in questo momento il mio ruolo non sia quello di commentare questioni relative alla legge sulla sicurezza nazionale», ha detto la signora Lam.

Tensioni con Europa e Stati Uniti

Per l’opposizione pro-democrazia di Hong Kong e per diversi Paesi occidentali, tra cui gli Stati Uniti e l’Unione Europea (UE), la nuova legge è un attacco all’autonomia e alle libertà del territorio autonomo di Hong Kong, teoricamente garantito dalla Dichiarazione Congiunta Sino-Britannica del 1984. In risposta alla violazione della Dichiarazione, lunedì Washington ha avviato la sospensione di una serie di privilegi commerciali di cui Hong Kong ha beneficiato per decenni.

L’agenzia di stampa ufficiale della Repubblica popolare cinese, la Xinhua (Agenzia Nuova Cina), dovrebbe pubblicare i dettagli della legge sulla sicurezza oggi, secondo il South China Morning Post. I funzionari di Hong Kong dovrebbero inoltre recarsi a Pechino per un incontro sull’argomento, ha aggiunto il quotidiano. La legge entrerà in vigore non appena sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale di Hong Kong, probabilmente nei prossimi giorni.

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Alessio Fratticcioli

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Alessio è il fondatore e amministratore di Asiablog.it (anche su Facebook e Twitter). Per saperne di più su questo buffo personaggio, la sua lunga e noiosa biografia si trova qui.
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2 Responses to Hong Kong, Pechino approva legge che riduce autonomia

  1. Evaporata says:

    Tutto il mondo è in subbuglio.

  2. danilocdea says:

    I patti tra Londra e Pechino erano che Hong Kong avrebbe mantenuto il suo status speciale per 50 anni, fino al 2047. Ma invece finisce tutto oggi. Addio libertà di stampa e associazione, indipendenza dei tribunali e tutti i diritti che negli stati normali sono dati per scontati.

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