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Asiablog.it crede che il giornalismo, come la vita, debba tendere alla ricerca della verità. Questo significa, tra le altre cose, che in questo spazio riportiamo i fatti con accuratezza, perché essi sono la spina dorsale dell’informazione e della conoscenza, e puntiamo ad essere obiettivi. Detto questo, non pretendiamo di essere “neutrali” semplicemente perché la neutralità non esiste. Dal New York Times al Corriere dell’Umbria, dalla BBC a Teleroma 56, nessun giornale o televisione al mondo è neutrale.

Si può pretendere di essere neutrali, e molti lo fanno, ma non si può mai essere neutrali. Come diceva Tiziano Terzani, un giornalista ha due occhi e li usa per guardare da qualche parte. Egli perde inevitabilmente la sua neutralità appena sceglie di guardare qui invece che lì.

In altre parole, la “neutralità” nel giornalismo è solo un ipocrita rito strategico. Una misura presa da giornalisti ed editori per difendersi da critiche, attacchi e azioni legali. E’ dunque una forma di disservizio agli ideali stessi del giornalismo e della democrazia, che prevedono che i giornalisti si impegnino a riportare le notizie per come sono, e, volendo, a commentarle, senza modificare e snaturare la storia per renderla “bilanciata” in modo da evitare di avvalorare le tesi di una “parte” o dell’altra.

Come sottolineava Indro Montanelli, «gli americani e gli inglesi sanno molto bene rendere un’apparenza di obiettività ai loro reportage, poiché non dicono mai “è accaduto questo o quello”. Precisano sempre: “secondo questa o quella fonte…” e di seguito citano le fonti che convengono loro, per difendere le loro tesi, perché essi hanno sempre una tesi.» Se una fonte dice che piove e un’altra che c’è il sole, il giornalista, oltre a riportare le parole delle due fonti, ha il dovere di affacciarsi alla finestra e dire quello che vede. In molti casi, questo significa dire che qualcuno sta mentendo, e dunque prendere posizione. Dunque per dire la verità (o almeno quello che si ritiene, in modo obiettivo ed informato, essere la verità) spesso è necessario prendere posizione. Spesso non si può essere neutrali se si vuole dire la verità.

Oltre che impossibile e deontologicamente scorretto, pretendere di essere “neutrali” in situazioni di ingiustizia significa essersi già schierati dalla parte del carnefice. Per chi lo fa, cioè per chi si schiera dalla parte di carnefici, potenti e sistemi sociali ingiusti, vale la pena ricordare che interessi, imbecillità, miopia, ignoranza, conformismo e il voler rispettare leggi o norme sociali (ingiuste) sono una scusa parziale e meschina. Secondo quanto stabilito dal Tribunale di Norimberga, in alcuni casi anche rispettare leggi e/o ordini (ingiusti) è reato.

Stabilito che non si può e non si deve essere “neutrali”, va ribadito che vanno riportati i fatti, va ricercata la verità, e si deve fare in modo che il proprio punto di vista non diventi l’unica visione del mondo possibile.

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One Response to Cos’è questo sito?

  1. titti onweb says:

    grazie per la tua visita da me! Che blog è il tuo!!!! Complimenti dal cuore❤

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