Ad aprile arriva, puntuale, สงกรานต์ – Songkran, il Capodanno thailandese. Ho già scritto (anche troppo) sul Songkran ma, a volerne sintetizzare il significato, potrei dire:
«Il Songkran per i thailandesi non è una festa, è “La Festa”»
Negli ultimi due anni le temperature, dalle mie parti – al nord -, nei giorni di Songkran si abbassarono grazie alle piogge (intendiamoci: da massime diurne di 38/40°, passammo a 30/34°). La sera o la mattina ci si rinfrescava con un acquazzone ed il giorno con l’acqua che la gente si versava addosso. Non male per il periodo più caldo dell’anno.
Ma quest’anno non sappiamo che Songkran ci aspetta, una grave siccità sta colpendo il paese. A Bangkok hanno pensato di accorciare i festeggiamenti per “risparmiare l’acqua”… per il Songkran … la festa dell’acqua, un sacco d’acqua.
Ci sarebbe anche la notizia che la Giunta militare ha proposto l’uso del riso in alternativa all’acqua, ma è stata pubblicata il 1° Aprile e non credo sia una notizia molto affidabile.
Ma comunque, razionamento dell’acqua o gettar riso che sia, non credo che questo influirà sulla sponanea gioia che si sprigiona durante questa Festa.
Intanto, per conto mio, sono alla ricerca delle camicie adatte (una al giorno non basta) per “la Festa”, non vi meravigliate, nei giorni di Songkran è d’obbligo indossare una “camicia da Songkran“.
(foto tiziano matteucci)
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