La Thailandia e le proteine animali

(Mus musculus) หนูหริ่งบ้าน - nu rìng bān

Topo di casa (หนูหริ่งบ้าน – nu rìng bān) – foto tiziano matteucci

Vi avviso subito che la lettura di questo post non è indicata per coloro che hanno stomaco delicato e pudico, agli animalisti dogmatici ed ai consumatori culturalmente impreparati alle pseudo novità ed inutilmente curiosi.

D’altra parte viviamo in un mondo che crediamo opulento e dove il cibo si spreca, anche se i più informati e sensibili sanno che nel contempo c’è ancora chi muore di fame.

L’alimentazione umana si è nel tempo trasformata, per molti, da una semplice necessità fisica ad un piacere organolettico ammantato di  profumi, sapori e quant’altro. Ma questa trasformazione non ha cancellato le antiche tracce che dal Pleistocene portano ai nostri giorni. Pur di soddisfare la “fame” l’uomo è disposto a qualsiasi sacrificio o crimine. Ed è disposto anche a sofisticare un “prodotto alimentare” pur di guadagnare. E possiamo dirci fortunati se la sofisticazione è solo qualitativa e non anche, come succede, pericolosa per la salute… ma quanto siamo strani?

Topo arrosto

Tutti i topi sono commestibili, come lo sono altri animali più o meno domestici come cani e gatti. Ovviamente alcune specie di ratti non vengono mangiati per le loro caratteristiche legate ai luoghi che frequentano ed al rischio di contagio di gravi malattie di cui sono portatori.

venditrice di topi

Topi arrosto in vendita al mercato – foto tiziano matteucci

In Thailandia il topo arrosto viene chiamato หนูนาย่าง – nu nayang.

Difficile, dato lo stato, riuscire a capire che specie sia. Ma in prevalenza vengono cacciati i topi delle risaie, anche se, dalle dimensioni, anche altre specie finiscono arrosto. Molto probabilmente si tratta di ratti della specie Bandicota Bengalensis.

Gli unici che ho trovato non ancora arrostiti erano probabilmente dei topi comuni (Mus musculus), di quelli che frequentano anche le case, che i thailandesi chiamano หนูหริ่งบ้าน – nu rìng bān.

หนูนาย่าง –nu nayang

หนูนาย่าง –nu nayang – foto tiziano matteucci

Iguana

In Thailandia si mangia anche l’iguana, chiamata (แย้) nel suo senso generico, anche se nel Paese vivono ben otto diversi tipi della specie Leiolepis belliana.

Iguana (แย้ – Yæ)

Iguana in vendita al mercato – foto tiziano matteucci

Credo che quella che finisce sui piatti dei thailandesi sia la Butterfly Lizard (lucertola farfalla), specie molto diffusa in tutta l’Asia e nota per i bellissimi disegni sul corpo: macchie gialle ed arancio sul dorso e piccole righe nere sui lati che la rendono molto apprezzata, dagli amanti del genere, come animale da terrario (in Thailandia è evidentemente apprezzata per altri scopi).

iguana Butterfly Lizard thailand

Butterfly Lizard – foto tiziano matteucci

Uova di formica rossa

uova di formica in vendita al mercato

Venditrice di uova di formica – foto tiziano matteucci

Le uova di formica rossa (ไข่มดแดง – kai mot deng) sono un’altra prelibatezza della cucina thailandese… non credo ci sia molto da aggiungere.

Le formiche costruiscono, tra i rami degli alberi, i nidi (fatti con foglie accartocciate) dove depongono le uova. La raccolta delle uova viene fatta in vari modi. Una tecnica locale, che viene praticata nelle ore più calde della giornata, consiste nel piazzare sotto al nido un ampio vassoio di vimini lasciandolo al sole a scaldare. Quando il vassoio è ben caldo si inizia a scuotere il nido delle formiche con una pertica. Uova e formiche cadono nel vassoio, il caldo allontana la maggior parte, se non tutte, le formiche e la raccolta delle uova è fatta. A questo link trovate un diverso sistema di raccolta.

uova di formica al mercato

Uova di formica rossa – foto tiziano matteucci

La raccolta di uova avviene nello stesso periodo dell’anno in cui nella giungla cresce la pag uan paa (ผักหวานป่าnome scientifico: Melientha suavis pierre), una verdura selvatica ideale per preparare un prelibato piatto di uova di formica.

uova di formica e verdura

Uova di formica e “pag uan paa” – foto tiziano matteucci

Rane fritte o alla griglia

Non parlerò di rane (กบkob), visto che ancor oggi in Italia si svolgono “sagre della rana”, anche se non vengono più mangiate abitualmente.

Dirò solo, per gli amanti del genere, che la Thailandia offre la rana toro (ongaang – อึ่งอ่าง, detta anche ongyang – อึ่งยาง) e che può capitare di non trovarsi davanti un piatto tipo le nostre ranocchie fritte o in umido, ma rane a cui sono state tolte solo le interiora… però sono fritte o alla griglia.

rane in vendita al mercato

Rana toro – foto tiziano matteucci

Tartarughe in brodo

Non parlerò neppure di tartaruga (เต่า – tao),  che pare sia squisita in brodo. Anche questi animaletti sono ben noti in occidente anche se dentro a terrari e non dentro una pietanza.

tartarughe thailandia asia

Tartarughe in vendita al mercato di Mae Sot – foto tiziano matteucci

Lumache

Non vi parlo neppure di lumache (หอยขม – hoi khom), prelibatezza culinaria per i francesi ma consumata anche in molte parti d’Italia.

lumache amare cucina thailandia

Lumache amare – foto tiziano matteucci

Insetti

Soprattutto non parlerò di cavallette, scarafaggi e larve varie…

scarafaggi thailandia

L. indicus fritti in vendita al mercato: si tratta di insetti acquatici della famiglia delle cimici che somigliano, ma non sono, scarafaggi. Foto Tiziano Matteucci

…lo sanno anche i bambini che in Thailandia si mangiano le cavallette.

Ban Pong dove si mangiano le cavallette

Ban Pong dove si mangiano le cavallette di Michael Cox – Ed.Piemme

Tiziano Matteucci
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About Tiziano Matteucci

"Siede la terra dove nata fui / su la marina dove ’l Po discende / per aver pace co’ seguaci sui." (Dante Alighieri - Inferno, V). Per il resto non c'e' molto da dire. Pensionato italiano che ora risiede in una cittadina del nord ovest della Thailandia per un assieme di causalità e convenienze ... c'è solo una cosa certa: "faccio cerchi sull'acqua ... per far divertire i sassi" (Premdas)
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