Il germoglio del bambù rappresenta, per gran parte del sudest asiatico, una importante fonte di cibo.
In thailandese si chiama หน่อไม้ไผ่ (no mai pai) ma, nel parlare comune, viene chiamato:= หน่อไม้ (no mai).
Le specie di bambù variano molto per dimensioni e struttura ed altrettanto variegate sono la dimensioni dei germogli.
La preparazione alla cottura del germoglio di bambù somiglia, per intenderci, a quella del carciofo: viene spellato sino a raggiungere la parte interna più tenera e, a spellatura ultima, somiglia ad un asparago senza punta. Semplicemente lessato viene mangiato abbinato ad una salsa piccante (น้ำพริก – namprik) a piacere.
Cos’è il น้ำพริก (namprik)? Immaginate, sempre per intenderci, il nostro pinzimonio e sostituite il sale e qualsiasi altro ingrediente abbiate l’abitudine di mettere nell’olio, con: peperoncino secco e/o fresco abbrustolito in padella e pestato al mortaio, aglio – trattato come il peperoncino -… nel mortaio mancano tanti altri ingredienti (non ultimi: pesce 0 maiale o un particolare insetto che somiglia, ma non è, uno scarafaggio), ma credo che questi due primi ingredienti bastino, rappresentando circa il 75% della pasta ottenuta che deve avere la consistenza del paté … Ora intingete nella scodella del pinzimonio thailandese le vostre verdure preferite.
Ma, tanto per non smentire l’importanza di questa fonte di proteine, il suo utilizzo culinario propone svariate ricette.
Ma ora meglio andare nel folto della giungla perché è qui che i germogli di bambù iniziano il loro viaggio verso la nostra tavola.
… ma la “storia” del bambù, purtroppo per voi, non finisce certo qui.
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